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  • Liguria Segreta: Alla Scoperta delle Meraviglie Montane tra i Borghi e i Sentieri dell’Entroterra

    Liguria Segreta: Alla Scoperta delle Meraviglie Montane tra i Borghi e i Sentieri dell’Entroterra

    Quando si pronuncia “Liguria”, la mente corre immediatamente a immagini di scogliere a picco sul mare, coloratissimi porticcioli e il profumo di focaccia e pesto. È un’associazione più che legittima, ma che rischia di nascondere un altro volto, altrettanto affascinante, di questa regione: quello montano e collinare.

    Sì, perché alle spalle della striscia costiera più celebre d’Italia, si erge un mondo fatto di antiche foreste, borghi arroccati come nidi d’aquila, crinali panoramici e una cultura profondamente radicata nella terra. Oggi vogliamo portarvi in un viaggio lontano dal rumore delle onde, per scoprire che la Liguria non è solo mare, ma un incredibile scrigno di tesori verdi.

    L’Appennino Ligure: Il Tetto della Regione

    Spostandoci di pochi chilometri dalla costa, l’Appennino Ligure si presenta come una maestosa barriera naturale, un paradiso per gli escursionisti e per chi cerca frescura e silenzio. Qui, l’aria profuma di faggi e castagni, sostituendo la salsedine con un altro tipo di purezza.

    • Il Monte Beigua: Designato Patrimonio UNESCO come Global Geopark, è un territorio vasto e selvaggio tra le province di Savona e Genova. I suoi sentieri, percorribili a piedi o in mountain bike, regalano viste mozzafiato che spaziano dalle Alpi Marittime al Mar Ligure nelle giornate più terse. È il regno dell’aquila reale e di una natura incontaminata.
    • Il Monte Antola: Più a est, al confine con le Quattro Province, l’Antola è una montagna dal carattere dolce ma maestoso. La vetta, raggiungibile con un’escursione di media difficoltà, offre un panorama a 360 gradi sulle Alpi e sull’Appennino. Qui nasce il formaggio “Montebore”, una specialità a forma di torta nuziale, simbolo di una tradizione casearia secolare.

    Borghi d’Altura: Dove il Tempo Si è Fermato

    L’entroterra ligure è costellato di borghi che sembrano sfidare la gravità, arroccati su crinali o nascosti in verdi vallate. Sono luoghi di una pace profonda, dove la vita scorre con ritmi antichi.

    • Triora (IM): Noto come “il paese delle streghe”, Triora incanta non solo per la sua famosa storia legata ai processi per stregoneria del ‘500, ma anche per la sua posizione spettacolare e l’architettura medievale perfettamente conservata. Passeggiare per i suoi “carrugi” (vicoli) è un’esperienza unica, sospesa tra storia e leggenda.
    • Varese Ligure (SP): Un gioiello nella Valle del Vara, famoso per essere uno dei primi comuni in Europa a ricevere la certificazione ambientale EMAS. Il suo centro storico, a forma ellittica, e l’atmosfera tranquilla lo rendono un modello di vivibilità e sostenibilità.
    • Fontanigorda (GE): Nell’alta Valle del Trebbia, questo piccolo comune è la base perfetta per escursioni nel Parco Naturale Regionale dell’Aveto. D’inverno, quando la neve imbianca i tetti in ardesia, il paesaggio diventa fiabesco.

    Le Valli da Esplorare: Oltre la Via del Sale

    Le valli liguri non sono solo corridoi verso il Piemonte o l’Emilia, ma destinazioni a sé stanti, ognuna con una propria identità.

    • Valle Argentina (IM): Risalendo da Taggia, si scopre una valle ricca di oliveti secolari e borghi come Triora e Molini di Triora, dove assaggiare la mitica patata quarantina e i piatti della tradizione.
    • Valle Aveto (GE): Forse la più “alpina” delle valli liguri, è un trionfo di pascoli, laghi glaciali (come il Lago delle Lame) e faggete secolari. Un paesaggio che ricorda molto più le Dolomiti che l’idea comune della Liguria.
    • Val Graveglia (GE): Conosciuta come la “Valle dei Minerali”, è un museo a cielo aperto per geologi e appassionati. Il Museo Sistino di Campomorone racconta questa ricchezza del sottosuolo.

    Un’Esperienza per Tutti i Sensi

    Visitare la Liguria montana significa anche riscoprire una cucina genuina e sostanziosa, diversa da quella costiera. Qui dominano i funghi porcini, le castagne (con la farina si preparano i deliziosi “necci”, simili a crêpe), la cacciagione e i formaggi di malga come il San Sté. È una cucina che profuma di legno bruciato e di autunno, da assaporare in un rustico agriturismo con il camino acceso.

    Perché Scegliere la Liguria Montana?

    Perché offre una fuga dalla folla, un contatto autentico con la natura e con le tradizioni. Perché permette di unire, in un solo viaggio, una giornata tra i sentieri di montagna e un aperitivo sul mare, che resta sempre a pochi minuti di macchina. È la dimensione della Liguria a 360 gradi, più autentica e sorprendente.

    La prossima volta che pianifichi una vacanza in Liguria, ricorda: il mare è solo l’inizio dell’avventura. L’entroterra ti aspetta.

  • Birra Artigianale in Liguria: Un Mare di Luppolo tra Tradizione e Innovazione

    Birra Artigianale in Liguria: Un Mare di Luppolo tra Tradizione e Innovazione

    Quando si pensa ai sapori della Liguria, il primo pensiero va al vino: il Pigato, il Vermentino, il Rossese. Ma accanto a questa tradizione enologica millenaria, negli ultimi anni è cresciuta una scena vibrante e innovativa: quella della birra artigianale.

    Dai borghi dell’entroterra alle città costiere, piccoli birrifici stanno conquistando i palati con produzioni che attingono alla ricchezza del territorio ligure, unendo ingredienti locali, creatività e una passione contagiosa. Scopriamo insieme i protagonisti di questa rivoluzione dorata.

    I Birrifici che Stanno Scrivendo la Storia

    Il movimento craft beer ligure è giovane ma estremamente vivace. Ecco alcuni dei birrifici che non puoi non conoscere:

    1. Birrificio Altavia (Quiliano, SV)
    Forse il birrificio più emblematico della Liguria di ponente, nato a Sassello e trasferitosi in una sede più grande tra Savona e Vado Ligure.

    • La Storia: Nato quasi per gioco tra amici, si è rapidamente trasformato in un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale che ha portato a ricevere il premio di Birraio dell’anno.
    • Cosa Bere: La loro pils Badani , la dark lager Carbunera,  la Bock Deiva, la American IPA Contamusse e la Scau, birra prodotta con il malto della casa affumicato negli essiccatoi delle castagne del presidio Slow Food di Calizzano e Murialdo.
    • Il Legame col Territorio: Il nome stesso richiama l’Alta Via dei Monti Liguri. Il loro obiettivo è raccontare l’entroterra attraverso il luppolo della casa, il mosto di Granaccia di Savona per la IGA Birraccia, le Albicocche di Valleggia, presidio Slow Food per la sour Valleggina.

    2. Maltus Faber (Genova)
    Un birrificio che ha fatto della cultura della birra la sua missione, nata dalla Compagnia della Birra di Genova ed evoluta da hobby a birrificio a tempo pieno.

    • La Storia: Fondato da appassionati e collezionisti di birra che hanno studiato e perfezionato l’arte birraia, il nome significa “il fabbricante di malto”.
    • Cosa Bere: Producono un vasto portfolio, diviso in varie linee
      Quelle sempre disponibili sono la Bianca (4.7%), l’Amber Ale (5.2%), d’ispirazione americana, la Belga Blonde (5.5%), l’Ambrata (7%) caratterizzata dai malti tostati, dalle note fruttate e da un piacevole equilibrio, la Brune (8%) e la Extra Brune (10%), due notevoli interpretazioni di belgian dark strong ale.
      Ci sono poi le speciali con la Triple (8%), e l’Imperial (7.8%), e tre stagionali che sono la Birra di Natale (8%), la Blonde Hop (5.5%) e la Triple Hop (8%). Infine due “barricate”, da Meditazione, la Extra Brune Barricata (10%) e la Imperial Barricata (7.8%).
    • Il Legame col Territorio: Organizzano eventi, degustazioni guidate e corsi, promuovendo una vera e propria “birra culture”.

    3. Birrificio del Golfo (La Spezia, SP)
    Il punto di riferimento per gli amanti della birra nel Levante ligure.

    • La Storia: Un progetto nato dalla passione di uno dei primi esponenti del movimento micro birraio ligure, diventato un’istituzione locale.
    • Cosa Bere: la German Ale Anciua, la golden ale Orata, la I.P.A. Isola Palmaria Ale, l’imperial IPA Donzella, la pacific Ale Aloa?, le stout Oysteria, Imperial Cargo e Stay Cargo, la scotch ale BarcoBestia, le belghe Buriana e Bad Triple.
    • Il Legame col Territorio: Il nome è un omaggio al Golfo dei Poeti. La loro produzione è un continuo dialogo tra il mare e la terra.

    4. Birrificio La Superba (Busalla, GE)
    Un esempio di come un piccolo birrificio possa diventare un fiore all’occhiello locale.

    • La Storia: Un microbirrificio che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante a Busalla , aprendo prima una propria Tap Room e un locale dove degustarla.
    • Cosa Bere: la IPA Belin, la BeerBa al basilico, Bocca di rosa con i petali della rosa della Val Scrivia, Bricchi alla castagna cosi come la Turna, la bock Oua, la chiara Alua e la weizen Pru.
    • Il Legame col Territorio: La loro produzione è una costante ricerca di legame con il territorio circostante.

    Altri nomi da tenere d’occhio: Bedreamer (Savona), Bîra a màn(Davagna,GE) , Birra del Bracco (Moneglia, GE) , Birra PlurALE (Montoggio, GE), Birrificio Nadir (Sanremo,IM), El Issor (Sassello,SV) , Exuvia (Campo Ligure, GE), Lug Birra Ligure (Arenzano,GE).

    La Tradizione Locale nel Bicchiere: Il Carattere Ligure

    Ciò che distingue i birrifici liguri non è solo la qualità, ma la ricerca di un’identità precisa. Molti produttori incorporano ingredienti autoctoni per creare birre che parlano del luogo in cui nascono:

    • Erbe Aromatiche: Rosmarino, salvia, timo e lavanda vengono utilizzati per aromatizzare birre speciali, richiamando i profumi della macchia mediterranea.
    • Agrumi: Il chinotto e il limone di varietà locali aggiungono note agrumate e amaricanti uniche.
    • Frutta dei Boschi: Mirtilli e more dell’Appennino sono usati per birre fruttate e complesse.
    • Miele: Il miele millefiori dei apicoltori locali viene impiegato per conferire dolcezza naturale e complessità.

    Dove Assaggiare le Birre Artigianali Liguri

    1. Presso i Birrifici Stessi: Molti hanno una taproom o un punto degustazione dove è possibile bere la birra alla fonte, spesso accompagnata da taglieri di salumi e formaggi locali.
    2. Pub e Locali Specializzati: In tutte le città principali della Liguria (Genova, Savona, Imperia, La Spezia) sono nati pub attenti alla birra artigianale che dedicano sempre più spazi alle etichette locali.
    3. Sagre e Festival: Eventi come il Mare e Mosto a Genova o le varie feste della birra che si svolgono nei borghi sono l’occasione perfetta per fare un tour di degustazione.
    4. Enoteca e Bottiglierie: Le enoteche più innovative hanno ampliato la loro offerta con una selezione curata di birre artigianali liguri in bottiglia.

    La birra artigianale in Liguria non è più una moda passeggera, ma una realtà consolidata e in fervente evoluzione. È la prova che in questa regia non c’è solo il mare, ma anche un entroterra ricco di creatività e voglia di fare, pronto a sorprenderti con un sorso di luppolo.

    Quale birra artigianale ligure hai provato? Quale birrificio ti incuriosisce di più?

  • Foliage in Liguria: Dove ammirare la magia d’Autunno nei parchi naturali

    Foliage in Liguria: Dove ammirare la magia d’Autunno nei parchi naturali

    L’estate domina sulle spiagge, ma è nelle terre alte che l’autunno in Liguria dà il meglio di sé, inscenando uno spettacolo naturale di rara bellezza: il foliage. È il momento in cui i boschi si infiammano, esplodendo in un caleidoscopio di colori caldi che vanno dal giallo oro al rosso fuoco, dal arancio intenso al porpora.

    Lasciarsi avvolgere da questo turbinio di colori, dal profumo di muschio e terra umida e dal suono scricchiolante delle foglie sotto i piedi è un’esperienza che rigenera l’anima. E la Liguria, con la sua rete di parchi naturali, offre alcuni dei palcoscenici più spettacolari per assistere a questa magia.

    Ecco una guida per inseguire l’autunno nei suoi angoli più suggestivi.

    I Parchi dove lo Spettacolo è Garantito

    1. Parco Naturale Regionale del Beigua (SV/GE)
    Il Gigante dei Due Mari offre alcuni dei percorsi più belli per il foliage.

    • Dove andare: La Foresta della Deiva a Sassello è un mare di faggi e castagni che in autunno si trasforma in un quadro dai colori accesi. Per un’esperienza panoramica, percorri un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri sul Passo del Faiallo, da dove lo sguardo spazia sul mare e su un’infinità di montagne colorate.
    • In più: La scusa perfetta per concludere la passeggiata assaggiando i famosissimi amaretti di Sassello.

    2. Parco Naturale Regionale dell’Aveto (GE)
    Nell’entroterra del Tigullio, questo parco è un vero e proprio polmone verde con foreste secolari e atmosfere nordiche.

    • Dove andare: Il sentiero per la Cascata della Ravezza, nella Foresta delle Lame, è un’immersione totale in un ambiente fatato, dove i colori autunnali si riflettono nelle acque spumeggianti. Per i più allenati, l’Anello della Scoglina offre viste mozzafiato che spaziano dal Mar Ligure alle Alpi.
    • In più: Il foliage qui è spesso accompagnato dal bramito dei cervi in amore, un suono primordiale che rende l’atmosfera ancor più magica.

    3. Parco Naturale Regionale dell’Antola (GE)
    Un altro gioiello del Genovesato, dove la natura si specchia nelle acque tranquille.

    • Dove andare: Il percorso ad anello attorno al Lago del Brugneto, il bacino più grande della Liguria, è semplicemente spettacolare in autunno. Le faggete e i boschi misti che circondano il lago creano un effetto caleidoscopico i cui colori si raddoppiano riflettendosi sull’acqua.
    • In più: Il sentiero è adatto a tutti e perfetto per una gita in famiglia.

    4. Parco Nazionale delle Cinque Terre (SP)
    Qui il foliage ha un carattere unico, dove la natura si fonde con il lavoro dell’uomo.

    • Dove andare: I terrazzamenti sono i protagonisti. In autunno non sono solo le viti a colorarsi di rosso e oro, ma anche gli alberi da frutto e la macchia mediterranea che costeggiano i sentieri. Percorrere la Via dei Santuari o il sentiero AV5T offre panorami incredibili dove il blu del mare fa da contrasto ai colori caldi della terra.
    • In più: È la stagione della vendemmia e della raccolta delle olive, aggiungendo attività e profumi autentici alla vostra visita.

    5. Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara (SP)
    Nel levante, questo parco unisce il fascino del fiume a quello del promontorio.

    • Dove andare: Il versante fluviale del Promontorio del Caprione, tra roverelle e cerri, offre un foliage dolce e suggestivo. Il classico percorso che da Bocca di Magra porta a Lerici passando per il borgo di Montemarcello è ideale per una passeggiata autunnale non troppo impegnativa.
    • In più: La Val di Vara, con il suo fiume e i boschi incontaminati, è un altro angolo perfetto per cercare i colori dell’autunno.

    6. Boschi del Melogno e della Barbottina (SV)
    Tra Finale Ligure e Calizzano, si trovano queste foreste demaniali maestose.

    • Dove andare: La Foresta della Barbottina ospita faggi monumentali secolari, alti fino a 50 metri. Vederli in autunno è un’esperienza maestosa. I sentieri del Colle del Melogno sono perfetti per escursioni a piedi o in mountain bike.
    • In più: La zona è un crocevia di antiche vie e si trova vicino ai famosi borghi dell’entroterra savonese.

    7. Parco Naturale delle Alpi Liguri (IM)
    Nell’estremo ponente, al confine con la Francia, il parco custodisce angoli di natura selvaggia.

    • Dove andare: Il Bosco di Rezzo, con la sua faggeta (la più estesa della Liguria) e i suoi antichi ponti romani, in ottobre e novembre si tinge di incredibili sfumature gialle e arancioni. Esplorare la Valle Arroscia e la Valle Argentina in questo periodo regala panorami indimenticabili.
    • In più: L’abbinamento perfetto con una visita ai borghi di Rezzo e Molini di Triora.

    Consigli per un’Escursione Perfetta

    • Quando andare: Il periodo migliore va da metà ottobre a metà novembre, ma dipende molto dall’altitudine e dall’andamento climatico. I fondovalle colorano prima, le quote più alte dopo.
    • Cosa indossare: Scarpe da trekking comode, abbigliamento a strati (a cipolla), un k-way. Le mattine possono essere fresche, ma si scalda durante il giorno.
    • Cosa portare: Una macchina fotografica, acqua e uno spuntino energetico per godersi il panorama in tutta tranquillità.
    • Rispetta la natura: Raccogli i tuoi rifiuti, rimani sui sentieri segnati e non cogliere rami o foglie. Lascia tutto così com’è per chi verrà dopo di te.

    L’autunno in Liguria è una stagione lenta e preziosa. Perdersi nei suoi boschi colorati è il modo migliore per dire addio all’estate e accogliere l’inverno con il cuore pieno di bellezza.

    Quale di questi parchi hai voglia di esplorare per primo?

  • I Dolci dei Morti in Liguria: Tradizione, Ricordi e Sapori d’Autunno

    I Dolci dei Morti in Liguria: Tradizione, Ricordi e Sapori d’Autunno

    In Liguria, come in molte regioni d’Italia, il 2 novembre non è solo una data sul calendario. È un giorno di memoria, di visita ai cimiteri, ma anche di tradizioni culinarie che profumano di casa e di infanzia. È il tempo in cui nelle cucine dei borghi si preparano dolci caratteristici, semplici e rustici, legati a rituali antichi e al ricordo dei defunti.

    Questi dolci, spesso a base di ingredienti poveri come frutta secca, spezie e castagne, sono un conforto dolce che scalda il cuore nelle giornate più fresche e un modo per onorare chi non c’è più, condividendo il cibo in famiglia. Scopriamo insieme i dolci simbolo di questo periodo in Liguria.

    I Dolci Simbolo della Tradizione

    Le Fave dei Morti
    Comuni in tutta Italia, in Liguria hanno una loro caratterizzazione.

    • Cosa sono: Piccoli dolcetti a base di mandorle, pinoli, zucchero e albume d’uovo, dalla forma ovalizzata che ricorda appunto una fava. Sono morbidissimi dentro e leggermente croccanti fuori.
    • Il significato: Nell’antichità, le fave erano considerate il simbolo delle anime dei morti. Offrirle o consumarle era un modo per onorarli.
    • Dove trovarli: Si trovano in tutte le pasticcerie tradizionali liguri, da Genova a Ventimiglia.

    I Canestrelli
    Sebbene siano dolci disponibili tutto l’anno, in alcune zone dell’entroterra erano particolarmente associati a questo periodo.

    • Cosa sono: Biscotti friabili e sottili, cotti in apposite piastre stampate (le “canestrellere”) che imprimono loro decorazioni floreali o geometriche.
    • Il significato: La loro forma circolare e decorata richiama simboli di eternità e ricordo.
    • Dove trovarli: Tipici della Valle Stura e della Val d’Aveto, ma diffusi un po’ ovunque.

    Il Castagnaccio
    Dolce povero per eccellenza, è il re dell’autunno ligure.

    • Cosa è: Una torta bassa e morbida a base di farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli, rosmarino e noci. Il suo sapore terreo e dolce è l’essenza della stagione.
    • Il significato: Le castagne, il “pane dei poveri”, ricordano la ciclicità della natura e il legame con la terra, tema caro alla commemorazione dei defunti.
    • Dove trovarlo: Onnipresente in tutte le panetterie e forni dell’entroterra in questo periodo.

    Panera (o Pan dei Morti)
    Una variante ligure del più famoso “pan dei morti” lombardo.

    • Cosa è: Un pane dolce, arricchito con fichi secchi, uvetta, noci, nocciole e spezie come cannella e chiodi di garofano. Ha una consistenza compatta e un sapore ricco e speziato.
    • Il significato: La ricchezza degli ingredienti simboleggiava un’offerta speciale per i defunti, un dono prezioso per onorarli.
    • Dove trovarlo: Più comune nell’entroterra genovese e savonese.

    Riti e Usanze a Tavola

    La tradizione voleva che nella notte tra l’1 e il 2 novembre si apparecchiasse la tavola per i defunti, lasciando per loro acqua, vino, pane e proprio questi dolci. Era un gesto di accoglienza e di amore, un modo per far sentire le anime care ancora parte della famiglia.

    Oggi, questi dolci sono soprattutto un pretesto per riunirsi. Si preparano in casa o si acquistano in pasticceria per essere portati in dono quando si va a trovare parenti e amici, per condividere un caffè e un ricordo.

    Dove Assaggiare la Tradizione

    Il modo migliore per assaggiare questi dolci autentici è:

    • Pasticcerie Storiche: Cercare le pasticcerie di paese che ancora lavorano seguendo le ricette tradizionali.
    • Sagre Paesane: In molti borghi si organizzano piccole fiere o mercatini in questo periodo dove è possibile trovare questi prodotti.
    • Forni dell’Entroterra: I forni nei paesi delle valli sono spesso i custodi delle ricette più genuine.

    I dolci dei Morti in Liguria non sono semplici dessert. Sono un ponte tra il passato e il presente, un gesto d’affetto che si rinnova ogni anno, un modo dolce per ricordare che chi abbiamo amato vive per sempre nei nostri gesti e nelle nostre tradizioni.

    Quale di questi dolci hai assaggiato? La tua famiglia ha una ricetta speciale per questo periodo?

  • Barbagiuai: I Golosi Fagottini Fritti dell’Entroterra Ligure

    Barbagiuai: I Golosi Fagottini Fritti dell’Entroterra Ligure

    Nella cucina ligure esiste un tesoro nascosto che racchiude in un boccone tutto il sapore dell’autunno e della tradizione contadina: i Barbagiuai (o Barbagiuai, che significa “barba e giuggiole” , i principali ingredienti in dialetto ligure).

    Molto più di semplici fagottini fritti, i Barbagiuai sono un piatto della memoria, un simbolo di convivialità e un viaggio gastronomico diretto nel cuore dell’entroterra della Liguria di Ponente, in particolare nelle valli Argentina e Arroscia.

    Scopriamo insieme la loro storia, dove trovarli e, soprattutto, come prepararli in casa.

    Cosa Sono i Barbagiuai?

    I Barbagiuai sono deliziosi fagottini di pasta fresca, tipicamente triangolari o a mezzaluna, ripieni di un composto saporito a base di zucca o zucchine (in alcune varianti, di bietole o patate), formaggioerbe aromaticheprezzemolo aglio. La caratteristica principale? Vengono fritti fino a raggiungere una doratura perfetta e una croccantezza irresistibile.

    Il risultato è un contrasto di texture e sapori straordinario: la pasta esterna è croccante e leggera, mentre il ripieno è morbido, dolce e sapido al punto giusto. Sono irresistibili appena sfilati dall’olio bollente.

    Quando e Dove si Mangiano? Un piatto per le Feste (e non solo)

    In origine, i Barbagiuai erano un piatto legato alla festività di Ognissanti e alla Commemorazione dei Defunti (il 1° e 2 novembre). Si preparavano in grandi quantità per essere consumati in famiglia e offerti agli ospiti in un momento di ricordo e condivisione.

    Oggi, la loro bontà li ha resi un antipasto o uno stuzzichino richiestissimo tutto l’anno, soprattutto nelle sagre di paese (feste patronali) dell’entroterra imperiese. Li troverete fumanti per le strade di Triora, Badalucco, Montalto Ligure, Pieve di Teco e in tutti i borghi delle valli dove la tradizione è ancora viva.

    Sono il cibo di strada perfetto per una scampagnata autunnale o il protagonista di un aperitivo informale con gli amici.

    La Ricetta Autentica

    Preparare i Barbagiuai in casa è un gesto d’amore. Ecco la ricetta tradizionale.

    Ingredienti (per circa 25-30 pezzi):

    Per la pasta:

    • 500 g di farina 00
    • 1 uovo
    • 100 ml circa di acqua tiepida
    • 1 cucchiaino di sale
    • Olio EVO

    Per il ripieno:

    • 1 kg di zucca (violina o butternut, dal sapore dolce) o in alternativa zucchine
    • 200 g di formaggio grattugiato (un mix di Parmigiano Reggiano e Pecorino Sardo è l’ideale)
    • 2-3 cucchiai di formaggio fresco (ricotta o prescinsêua)
    • 1 cipolla dorata tritata finemente
    • 2 spicchi d’aglio tritati
    • Foglie di maggiorana fresca (o, in alternativa, basilico)
    • Prezzemolo tritato
    • Sale e pepe nero q.b.
    • Olio EVO per friggere

    Procedimento:

    1. Preparare la Pasta: Disporre la farina a fontana, aggiungere l’uovo, il sale e iniziare ad impastare incorporando l’acqua poco alla volta. L’impasto dovrà essere sodo, liscio ed elastico. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e farla riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.
    2. Preparare il Ripieno: Pulire la zucca, tagliarla a cubetti e lessarla al vapore o lessarla in acqua fino a quando non sarà morbida. Scolare bene e schiacciarla con una forchetta o passarla allo schiacciapatate. È fondamentale che non sia acquosa.
      In una padella, far appassire la cipolla e l’aglio tritati con un filo d’olio. Unirli alla zucca insieme al formaggio grattugiato, al formaggio fresco, alle erbe aromatiche tritate, al sale e al pepe. Amalgamare bene il composto e lasciarlo raffreddare completamente.
    3. Formare i Barbagiuai: Stendere la pasta molto sottile (con matterello o macchina per la pasta) e ricavare dei cerchi del diametro di 8-10 cm. Al centro di ogni cerchio, mettere un cucchiaio di ripieno. Pieghare la pasta a metà, formando una mezzaluna, e sigillare bene i bordi premendo con i rebbi di una forchetta. Assicurarsi che siano ben chiusi per evitare che si aprano in frittura.
    4. Friggere: In un pentolino alto, scaldare abbondante olio di semi di arachide (o extravergine, ma attenzione al punto di fumo) fino a 170-180°C. Friggere pochi Barbagiuai per volta per non abbassare la temperatura dell’olio. Girarli per farli dorare uniformemente su entrambi i lati.
    5. Servire: Scolare i Barbagiuai su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Servirli caldissimi e croccanti.

    Con Cosa Abbinarli: Dalla Birra al Vino

    Il sapore deciso ma equilibrato dei Barbagiuai si presta ad abbinamenti semplici e genuini.

    • Vino Bianco: L’abbinamento classico è con un vino bianco fresco e aromatico che contrasti la sapidità del formaggio e pulisca il palato dal grasso della frittura. Un Vermentino dei Colli di Luni o un Pigato della Riviera Ligure di Ponente sono scelte eccellenti.
    • Vino Rosso: Chi preferisce il rosso può optare per un vino giovane e fruttato, poco tannico. Un Rossese di Dolceacqua leggermente fresco è perfetto.
    • Birra: Una birra artigianale bionda o una lager con una buona carbonazione sono un’ottima alternativa, soprattutto in contesti informali.
    • Cosa evitare: Vini troppo strutturati, barricati o molto tannici.

    I Barbagiuai sono più di una ricetta: sono un pezzo di storia e di cuore della Liguria. Prepararli è un modo per tenere viva una tradizione e per portare in tavola tutto il calore e il sapore autentico dell’entroterra.

    Hai mai assaggiato i Barbagiuai? La tua famiglia ha una variante speciale della ricetta?

  • Alpi Liguri: Nel Regno della Natura Selvaggia tra Cime e Borghi da Fiaba

    Alpi Liguri: Nel Regno della Natura Selvaggia tra Cime e Borghi da Fiaba

    Quando si pensa alla Liguria, la mente corre al mare. Ma esiste una Liguria diversa, fatta di vette che sfiorano i 2000 metri, di boschi sconfinati e di borghi di pietra arroccati come nidi d’aquila. Sono le Alpi Liguri, l’estremo contrafforte meridionale della catena alpina, un parco naturale regionale dove la natura è protagonista assoluta e la cultura occitana e brigasca respira ancora tra le viuzze dei paesi.

    Preparati a scoprire la Liguria più alta e autentica.

    Dove Sono e Come Arrivare

    Le Alpi Liguri si trovano all’estremo ponente della Liguria, al confine con la Francia e il Piemonte. Comprendono un’area vasta e relativamente selvaggia che dalla costa di Imperia e Sanremo si innalza rapidamente verso l’entroterra.

    • In auto: È il modo più pratico per esplorare la zona.
      • Da Imperia: Percorrere la SS28 che risale la Valle Argentina fino a Triora e poi prosegue verso il Colle di Nava.
      • Da Sanremo: Prendere la SS549 che si inerpica nella Valle Nervia verso Pigna e Castelvittorio, oppure la SS20 del Colle di Tenda (con l’impressionante galleria).
      • Da Cuneo (Piemonte): Scendere dal Colle di Tenda o dal Colle di Nava per immettersi nel cuore delle Alpi Liguri.
    • In treno: La linea Ventimiglia-Cuneo è un viaggio spettacolare e un po’ avventuroso, con treni che percorrono gallerie e ponti sospesi tra le montagne. Le fermate principali sono a Breil-sur-Roya (lato FR) e Limone Piemonte.

    Quando Andare: Dalle Fioriture alle Prime Nevi

    Le Alpi Liguri sono una meta affascinante in ogni periodo dell’anno, offrendo attività diverse.

    • Primavera (Maggio-Giugno): I pascoli si coprono di un manto di fiori colorati ed è il periodo ideale per i trekking a quote medie. Le temperature sono perfette per camminare senza il caldo estivo.
    • Estate (Luglio-Agosto): La stagione migliore per l’alta montagna e il trekking sull’Alta Via dei Monti Liguri. In quota si gode di un’aria fresca e frizzante, mentre in basso si possono frequentare le fresche valli boscose. Attenzione: è anche la stagione dei temporali pomeridiani in montagna.
    • Autunno (Settembre-Ottobre): Il periodo forse più spettacolare. I boschi di faggi e castagni si infiammano di rosso e arancione, ed è il regno dei funghi e della castagne. L’atmosfera è magica e tranquilla.
    • Inverno (Dicembre-Febbraio): Le cime si imbiancano e l’atmosfera diventa silenziosa e suggestiva. È il momento per passeggiate con le ciaspole (racchette da neve) e per godersi il calore di un camino in un rifugio. Sciare è possibile a Monesi di Triora (unica località sciistica ligure) o appena oltre confine in Piemonte e Francia.

    Cosa Vedere: Tra Vette Sacre e Borghi Medievali

    1. Il Monte Saccarello (2200 m): La vetta più alta della Liguria. La salita (anche in auto per gran parte del percorso) regala panorami mozzafiato a 360° sul Mar Ligure e sull’arco alpino. Sulla cima, una statua del Redentore veglia sul territorio.
    2. I Borghi da Cartolina:
      • Triora: Il famoso “paese delle streghe”, con il suo centro storico medievale arroccato e il museo etnografico e della stregoneria. Un luogo affascinante e misterioso.
      • Pigna e Castelvittorio: Borghi medievali perfettamente conservati nella Valle Nervia, con carruggi lastricati, portali in ardesia e un’atmosfera senza tempo. Famosa la festa del “Turtùn” (torcione) di Castelvittorio.
      • La Briga e Realdo: Borghi di cultura brigasca, con le tipiche case in pietra con tetti in lose (pietra ardesia). A Realdo si respira un’aria di autenticità rara.
    3. L’Alta Via dei Monti Liguri: Il sentiero che percorre tutta la cresta spartiacque della Liguria. I tratti nelle Alpi Liguri (es. da Monte Saccarello al Colle di Nava) sono tra i più selvaggi e panoramici, per escursionisti esperti.
    4. I Forti Militari: Testimonianze delle guerre passate, come i Forte di Nava o il Forte San Paolo presso Colle Melogno, aggiungono un fascino storico al paesaggio.

    Cosa Gustare: Sapori di Montagna e di Confine

    La cucina delle Alpi Liguri è robusta, povera e ricca di sapori, frutto della cultura occitana e di un territorio montano.

    • I Funghi e le Castagne: Come in tutta l’entroterra ligure, i porcini e i finferli sono protagonisti. Le castagne sono la base per piatti come la pulla (una polenta dolce) o la farina di neccio per castagnacci e pasta.
    • La CacciaCinghiale in salmìcamoscio e lepre sono carni prelibate che troverete nei menu delle locande.
    • I Formaggi: Assaggiate il Brös, un formaggio fresco magro aromatizzato con erbe aromatiche e aglio, o la Sola di Latte di Briga.
    • I Piatti della Tradizione:
      • Ravioli di Patate: La pasta ripiena della zona, condita con sugo di carne o funghi.
      • Turtùn: Tipico di Castelvittorio, è una torta salata ripiena di bietole, uova, formaggio e prezzemolo.
      • Frisciöi: Frittelle salate di farina, zucca e erbette.
    • I Vini: Nonostante l’altitudine, ci sono piccole produzioni locali. Da provare i vini delle Colline di Ventimiglia o, spostandosi un po’, il Rossese di Dolceacqua o l’Ormeasco di Pornassio.

    Le Alpi Liguri sono un invito a rallentare, a respirare a pieni polmoni, a perdersi tra sentieri e storie antiche. Sono la prova che la Liguria è la regione dei forti contrasti, dove in meno di un’ora si può passare dal mare blu cobalto alle cime che sfiorano il cielo.

    Sei pronto a esplorare la vetta della Liguria? Quale di questi borghi ti incuriosisce di più? 

  • In Sella alla Bellezza: Scoprire la Liguria sulla Ciclovia Tirrenica

    In Sella alla Bellezza: Scoprire la Liguria sulla Ciclovia Tirrenica

    Immaginate di pedalare sospesi tra il blu del mare e il verde delle montagne, con il vento tra i capelli e il profumo del salmastro e della macchia mediterranea. Questo non è un sogno, ma l’esperienza che regala la Ciclovia Tirrenica in Liguria, un itinerario mozzafiato che si snoda per 460 chilometri lungo l’intero arco costiero, da Ventimiglia a Sarzana.

    Nata dal progetto nazionale del Sistema delle Ciclovie Turistiche, questa route non è solo un’infrastruttura per ciclisti, ma un invito a vivere la Liguria con lentezza, scoprendo angoli nascosti, borghi marinari e sapori autentici che solo un viaggio a due ruote può regalare.

    Come Raggiungerla e Percorrerla

    La Ciclovia Tirrenica è un percorso in fase di completamento, che alterna tratti dedicati e sicuri ad altri su strade secondarie a basso traffico. L’ideale è affrontarla a tappe, scegliendo i segmenti più adatti alle proprie capacità.

    • Punto di Partenza: Il via simbolico è a Ventimiglia, al confine con la Francia, facilmente raggiungibile in treno con le stazioni di Ventimiglia e Bordighera.
    • In treno: La linea ferroviaria Genova-Ventimiglia è la tua migliore amica. Permette di raggiungere facilmente qualsiasi punto di inizio e di tornare indietro senza dover rifare la strada. Le ferrovie regionali sono bike-friendly.
    • In auto: Puoi parcheggiare nelle città più grandi (Savona, Genova, La Spezia) e usare il treno per spostarti al punto di partenza scelto.
    • Dove pedalare in sicurezza: Alcuni dei tratti più spettacolari e già completati includono:
      • La Pista Ciclabile del Ponente: Da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare, lunga circa 24 km, quasi interamente sul mare.
      • Cogoleto – Arenzano: Un tratto pianeggiante e panoramico di circa 5 km, perfetto per famiglie.
      • La Ciclopista del Levante: Da Levanto alla Framura, un percorso di 5 km su ex sede ferroviaria, con gallerie illuminate e vista mare strepitosa.

    Cosa Vedere Lungo il Percorso: Una Guida per Tappe

    La ciclovia è un susseguirsi di emozioni. Ecco alcune perle da non perdere, da ponente a levante:

    1. Riviera dei Fiori (da Ventimiglia ad Imperia): Pedala tra i colori e i profumi dei famosi fiori coltivati. Tappa a Bordighera per il suo centro storico e i giardini botanici, e a Sanremo per la sua eleganza Belle Époque e il Casinò.
    2. Il Centro di Imperia: Scopri il fascino dei due centri storici: Porto Maurizio con il suo maestoso carruggio e Oneglia, patria dell’olio extravergine.
    3. Savona e il suo Entroterra: Oltre alla fortezza del Priamàr, vale una deviazione Finale Ligure, paradiso non solo per i ciclisti ma anche per gli amanti del mare e del rock climbing.
    4. Genova: La Superba: Attraversare la città in bicicletta è un’esperienza. Dal porto antico con l’Acquario, risalire verso Nervi per la sua famosa Passeggiata Anita Garibaldi a picco sul mare.
    5. Tigullio: Tra Glamour e Tradizione: RapalloSanta Margherita Ligure e la mitica Portofino (da raggiungere con una scarpinata!). Ma non perdere Sestri Levante con la sua Baia delle Favole.
    6. Le Cinque Terre e oltre: Il tratto più epico. La ciclovia qui si fa più impegnativa ma regala panorami indimenticabili su Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Proseguendo, si raggiunge La Spezia e si chiude a Sarzana, con il suo centro storico medievale.

    Cosa Assaggiare: Il Carburante del Ciclista

    Pedalare fa venire fame! La ciclovia è anche un tour enogastronomico. Ecco cosa assaggiare tappa per tappa:

    • Al Confine con la Francia: La Focaccia di Ventimiglia è più spessa e soffice, da provare con il formaggio.
    • In Riviera dei Fiori: I sardenaira (la pizza all’Andrea sanremese) e i violini di prosciutto di Pigna.
    • Ad Imperia: È d’obbligo una sosta per assaggiare l’olio extravergine di oliva Taggiasca e i frisciöi (frittelle di verdure).
    • A Savona: La torta di riso e la pasta con il pesto di fave (marò).
    • A Genova: Il pesto alla genovese sulla trofie, la focaccia col formaggio di Recco e le farinata.
    • In Tigullio: I gattafin (ravioli fritti) di Levanto e il pesce fresco in tutte le sue varianti.
    • Nelle Cinque Terre: Il vino Sciacchetrà (un passito prezioso) e le accughe ripiene.
    • A Sarzana: I testaroli al pesto, un primo piatto unico della Lunigiana.

    Consigli Pratici per la Viaggio

    • Pianifica: Usa il Geoportale della Regione Liguria per studiare il percorso, vedere i tratti completati e pianificare le tue tappe.
    • Prepara la bici: Verifica freni e gomme. Un mix di salite e discese richiede buoni rapporti.
    • Mettiti in sicurezza: Casco sempre, luce anteriore e posteriore per le gallerie, e un campanello.
    • Viaggia leggero: Porta solo l’essenziale. Ci sono borghi e paesi dove rifornirsi di acqua e cibo.
    • Rispetta: Rispetta il codice della strada, i pedoni e l’ambiente che stai attraversando.

    La Ciclovia Tirrenica è più di un percorso: è un modo di viaggiare, di assaporare il territorio e di sentirsi parte di un paesaggio unico al mondo. Tutta da pedalare, tutta da vivere.

    Hai già percorso qualche tratto della Ciclovia Tirrenica? Quale ti ha emozionato di più?

  • Rafting e Canyoning in Liguria: L’adrenalina dell’autunno tra i torrenti selvaggi

    Rafting e Canyoning in Liguria: L’adrenalina dell’autunno tra i torrenti selvaggi

    L’autunno in Liguria non è solo passeggiate tra i boschi colorati e sagre di castagne. Per gli amanti dell’adrenalina e dello sport outdoor, è la stagione perfetta per scoprire la regione da una prospettiva più selvaggia ed emozionante: dall’interno dei suoi torrenti.

    Con le prime piogge, i corsi d’acqua si riempiono, le gole si animano e diventano il palcoscenico ideale per due discipline mozzafiato: il rafting e il canyoning (o torrentismo). Preparati a tuffarti, scivolare e navigare tra le forre scavate nella roccia, in un’avventura indimenticabile.

    Ecco la tua guida per vivere queste esperienze in totale sicurezza e divertimento.

    Dove e Quando Farlo: I Luoghi dell’Avventura

    La Liguria, con il suo territorio prevalentemente montuoso e solcato da numerosi corsi d’acqua, offre scenari perfetti per gli sport fluviali. L’autunno (da ottobre a novembre) e la primavera (da marzo a maggio) sono le stagioni ideali, grazie alla portata d’acqua sufficiente garantita dalle piogge e a temperature ancora miti.

    1. Ponente Ligure: Le Acque Verdi della Val Roia

    • Dove: Airole (IM), al confine con la Francia.
    • Cosa fare: Il fiume Roia, con le sue acque limpide e verdi, offre percorsi di rafting e canyoning adatti a tutti i livelli, dalle famiglie ai cercatori di adrenalina pura. Le guide locali propongono discese tecniche tra gole spettacolari.
    • Info: Guide Finale.

    2. Savonese: Tra Rocce e Storia

    • Dove: Finale Ligure (SV) e dintorni.
    • Cosa fare: Le Guide del Finale, note per l’arrampicata, organizzano anche uscite di canyoning. Il divertimento è assicurato tra tuffi, scivoli naturali e facili tratti di arrampicata in un contesto naturale unico.
    • Info: Guide Finale.

    3. Genova e Provincia: Il Cuore Selvaggio

    • Dove: Arenzano (GE).
    • Cosa fare: Il torrente Lerca è un gioiello per il torrentismo. Scavato nella caratteristica roccia ofiolitica (serpentino), offre cascate, scivoli e laghetti cristallini in una successione continua di emozioni. È considerato uno dei canyon più belli della zona.
    • Info: WB Canyon.

    4. Levante Ligure: Il Gigante del Vara

    • Dove: Brugnato (SP), nel Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara.
    • Cosa fare: Il fiume Vara, il più grande della Liguria, è il regno del rafting. Si possono scegliere percorsi di diversa difficoltà: dal percorso famiglia (Brugnato-Stadomeli, 4 km) alle Gole più tecniche e impegnative per i più temerari.
    • Info: Parco Magra, Centro Sport Avventura A.S.D. (Walter: 338/9998561) o Cooperativa Hydra (0187/626172).

    5. Coasteering a Portofino: Dove il Mare Incontra la Roccia

    • Dove: Parco di Portofino (GE).
    • Cosa fare: Se ami l’acqua ma preferisci il mare, il coasteering fa per te. È un’attività che combina nuoto, arrampicata semplice e tuffi per esplorare tratti di costa inaccessibili a piedi. Un modo incredibile per scoprire le calette nascoste e la biodiversità del Parco.
    • Info: Outdoor Portofino.

    Canyoning vs. Rafting: Quale Scegliere?

    • Canyoning (Torrentismo): Si discende a piedi il corso di un torrente montano. Si superano ostacoli come cascate (con calate in corda doppia o tuffi), scivoli naturali e pozze d’acqua. Richiede un impegno fisico maggiore e è un’esperienza più “tattica” e immersiva nella natura.
    • Rafting: Si discende il fiume a bordo di un gommone (raft) in compagnia di una guida e di altri partecipanti. È un’attività di squadra, perfetta per gruppi e famiglie, dove l’obiettivo è remare insieme per superare le rapide. È generalmente più accessibile per i principianti.

    Consigli Utili per l’Avventura

    1. Prenotazione Obbligatoria: Tutte le attività devono essere prenotate con anticipo presso centri e guide professionisti abilitati. La sicurezza prima di tutto.
    2. Nessuna Esperienza Richiesta: Le guide forniranno tutte le istruzioni e l’attrezzatura necessaria. Basta saper nuotare e avere un spirito d’avventura.
    3. Cosa Portare: I centri forniscono muta, giubbotto salvagente, casco e imbrago. Tu dovrai portare:
      • Costume da bagno da indossare sotto la muta.
      • Scarpe da scoglio o da ginnastica che si possano bagnare (mai infradito!).
      • Asciugamano e un completo asciutto per dopo.
      • Acqua e uno spuntino energetico.
    4. Rispetta l’Ambiente: Questi ambienti sono fragili. Segui sempre le indicazioni della guida, non lasciare alcun rifiuto e utilizza solo creme solari biodegradabili.

    L’autunno in Liguria ha un cuore selvaggio e pulsante. Scoprirlo, scendendo lungo i suoi torrenti, è un’esperienza che ti regalerà ricordi indelebili di avventura e condivisione.

    Hai già provato il canyoning o il rafting in Liguria? Quale torrente ti ha emozionato di più?

  • Val Bormida: Scopri la Liguria Segreta tra Borghi, Storia e Sapori Autentici

    Val Bormida: Scopri la Liguria Segreta tra Borghi, Storia e Sapori Autentici

    Lontano dal frastuono della costa, esiste una Liguria fatta di dolci colline, verdi vallate e borghi dove il tempo sembra essersi fermato. È la Val Bormida, un angolo di Piemonte in Liguria (o viceversa?) che segna il confine tra le due regioni con un carattere unico e un’anima profondamente autentica. Un luogo ideale per chi cerca una gita fuori porta rigenerante, immersa nella natura, nella storia e in una tradizione enogastronomica da leccarsi i baffi.

    Ecco la tua guida per esplorare questa terra di confine.

    Dove Siamo e Come Arrivare

    La Val Bormida è solcata dal fiume omonimo e si sviluppa principalmente in provincia di Savona, anche se la sua parte alta si insinua nel Piemonte. È facilmente raggiungibile ed è un crocevia naturale.

    • In auto: È l’opzione migliore per esplorare la valle con libertà.
      • Da Genova: Prendere l’A10 verso Savona e uscire a Altare o Millesimo. Tempo di percorrenza: circa 1 ora.
      • Da Torino: Prendere l’A6 verso Savona e uscire a Millesimo o uscire ad Asti Est e percorrere la SS Asti-Millesimo.
      • Da Savona: Percorrere la SS29 del Colle di Cadibona.
    • In treno: La linea ferroviaria Torino-Savona ferma alle stazioni principali della valle, come Millesimo e Carcare, collegandola comodamente a entrambe le città.

    Quando Andare: Ogni Stagione ha il suo Incanto

    La Val Bormida è una meta quattro stagioni, con un clima meno umido della costa.

    • Primavera e Autunno: Sono senza dubbio i periodi migliori. Le temperature sono miti, ideali per il trekking e le passeggiate in bicicletta. In autunno, i boschi esplodono in colori caldi ed è il periodo clou per la raccolta dei funghi e dei tartufi.
    • Estate: È la stagione perfetta per sfuggire alla calura costiera. In valle si gode di un’aria più fresca, ottima per passeggiate nei boschi e per partecipare alle numerose sagre e feste patronali.
    • Inverno: L’atmosfera è quieta e suggestiva. Le giornate fredde sono l’occasione giusta per rifugiarsi in un agriturismo davanti a un piatto caldo della tradizione e magari godersi un po’ di neve sulle colline più alte.

    Cosa Vedere: Borghi da Cartolina e Natura Incontaminata

    Il vero tesoro della Val Bormida sono i suoi borghi, ognuno con una storia da raccontare.

    1. Millesimo: Il “Borgo del Diavolo”
      Definito uno dei Borghi più Belli d’Italia, Millesimo è un gioiello medievale. Il suo simbolo è il caratteristico Ponte Vecchio (o “del Diavolo”), un ponte a schiena d’asino del XII secolo avvolto da leggende. Da non perdere una passeggiata nel centro storico e una visita al Castello Del Carretto.
    2. Bardineto: Il Regno del Fungo
      Nell’alta valle, Bardineto è celebre per i suoi splendidi boschi ricchi di funghi, tanto da organizzare ogni anno la prestigiosa “Festa nazionale del Fungo d’Oro”. Il paese è anche un’ottima base di partenza per escursioni nel verde.
    3. Calizzano e Murialdo: tra Funghi e Santuari
      Quasi al confine con il Piemonte, Calizzano è famoso per la sua grande faggeta del Colle del Melogno. Nei dintorni, a Murialdo, sorge il Santuario di San Pietro in Vincoli, un luogo di pace e spiritualità immerso nei castagni.
    4. Carcare: I Sapori della Storia
      Crocevia commerciale sin dall’antichità, Carcare è il centro principale della valle. Merita una sosta per assaggiare i suoi famosi amaretti e per visitare il centro storico.
    5. I Sentieri dell’Alta Via dei Monti Liguri
      Per gli amanti del trekking, la Val Bormida è attraversata dal tracciato dell’Alta Via dei Monti Liguri. I tratti che passano dal Monte Settepani e dal Monte Carmo offrono panorami mozzafiato sulla valle e sulle Alpi Marittime.

    Cosa Assaggiare: Un Viaggio nel Gusto

    La cucina della Val Bormida è robusta, genuina e segna il passaggio tra la tradizione ligure e quella piemontese.

    • I Funghi: Sono i protagonisti indiscussi. Porcinifinferli e mazze di tamburo vengono preparati trifolati, in risotto, come condimento per la polenta o in frittata.
    • La Caccia: La tradizione venatoria è forte. Nel menu troverete spesso cinghiale in salmì o stufatolepre e coniglio selvatico.
    • I Formaggi: Assaggiate il Sora, un formaggio tipico a pasta semicotta, o la Ricotta di Malga.
    • I Dolci: Gli Amaretti di Carcare sono famosissimi: duri fuori e morbidi dentro, sono un’istituzione. Da provare anche le paste di meliga (con farina di mais) e le castagnaccio in autunno.
    • I Vini: Sebbene non sia una zona vitivinicola vastissima, produce ottimi vini come il Dolcetto e il Barbera che accompagnano perfettamente i piatti robusti della tradizione.

    La Val Bormida non è una meta da consumare in fretta. È un luogo da assaporare con lentezza, perdersi tra i suoi carruggi silenziosi, concedersi una pausa in un’osteria e scoprire il cuore più vero e nascosto della Liguria.

    Hai già visitato la Val Bormida? Quale borgo ti ha conquistato di più?

  • A Tavola con l’Autunno: Le migliori ricette liguri a base di funghi

    A Tavola con l’Autunno: Le migliori ricette liguri a base di funghi

    L’autunno in Liguria ha un sapore preciso: è quello intenso, terreo e profondamente gratificante dei funghi di bosco. Porcini, finferli, gallinacci e le altre prelibatezze che nascono nei nostri boschi sono i protagonisti indiscussi della cucina di stagione.

    Dopo una giornata passata a cercarli tra i castagni e le faggete dell’entroterra, non c’è niente di meglio che trasformare il raccolto (dopo il controllo obbligatorio ASL!) in piatti che profumano di tradizione e di casa. Ecco un viaggio tra le migliori ricette a base di funghi della Liguria e i consigli per abbinarle ai vini giusti.

    1. Tagliolini con i Porcini (o Funghi Misti)

    Il piatto simbolo per eccellenza. La semplicità di questa ricetta esalta al massimo il sapore autentico del fungo.

    • Come si fa: Soffriggere leggermente aglio e prezzemolo in olio extravergine ligure. Unire i funghi porcini (e/o altri funghi misti) tagliati a fettine e farli trifolare a fuoco vivace. Salare e pepare. Nel frattempo, cuocere i tagliolini (o le tagliatelle) all’uovo fatte in casa. Scolarli al dente e saltarli velocemente in padella con il condimento di funghi, aggiungendo un mestolo d’acqua di cottura per creare una cremina leggera. Finire con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano.
    • Il Segreto: Usare funghi freschissimi e non lavarli mai sotto l’acqua, ma pulirli con un panno umido o una spazzolina per non far assorbire loro acqua.
    • L’Abbinamento: Un Vermentino dei Colli di Luni strutturato e minerale o un Pigato con la sua nota aromatica reggono splendidamente l’intensità del piatto senza sovrastarlo.

    2. Risotto ai Funghi Porcini

    Un classico comfort food che scalda le serate d’autunno. La cremosità del riso è il contenitore perfetto per il sapore deciso dei porcini.

    • Come si fa: Far appassire una cipolla finemente tritata in burro e olio. Unire il riso (Carnaroli o Arborio) e tostarlo. Sfumare con un goccio di vino bianco secco. Aggiungere i porcini tritati grossolanamente e procedere con la cottura aggiungendo brodo vegetale caldo poco alla volta. A fine cottura, mantecare con burro e Parmigiano Reggiano per un risultato cremoso.
    • Il Segreto: Per un profumo ancor più intenso, usare anche qualche fungo secco, reidratato e tritato, nel brodo.
    • L’Abbinamento: Opta per un rosso non troppo tannico ma elegante. Un Rossese di Dolceacqua leggermente fresco o un Ciliegiolo dell’entroterra spezzino sono scelte eccellenti.

    3. Funghi alla Ligure (Fungi in tecia)

    Questa è la preparazione più semplice e forse la più amata dai puristi. Si tratta di funghi trifolati secondo la tradizione ligure.

    • Come si fa: In una padella, far appassire aglio e prezzemolo in abbondante olio extravergine ligure. Unire i funghi (porcini, finferli, ovuli) tagliati a spicchi o a fettine e cuocere a fuoco vivace. Salare, pepare e a fine cottura aggiungere un’ultima spruzzata di prezzemolo fresco tritato.
    • Il Segreto: Cuocere i funghi in una padella larga, senza sovrapporli troppo, per farli rosolare bene e non farli bollire.
    • L’Abbinamento: Perfetti come contorno per arrosti di carne (soprattutto vitello o maiale), ma anche su una fetta di pane bruscato come antipasto. In questo caso, abbinati a un Ormeasco di Pornassio o a un Dolcetto dell’ovadese.

    4. Polenta con i Funghi

    Un piatto della tradizione contadina dell’entroterra, robusto e saporito, ideale per una domenica fredda.

    • Come si fa: Preparare una polenta morbida di grano saraceno (o gialla). Nel frattempo, preparare un ricco sugo di funghi misti trifolati con aglio, prezzemolo e pomodoro (o senza, per una versione più “bianca”). Servire la polenta calda nei piatti con sopra una generosa porzione di funghi e il loro sugo.
    • Il Segreto: Una macinatura grossa della polenta le dona una texture rustica e autentica.
    • L’Abbinamento: Serve un vino rosso di carattere. Un Colli di Luni Rosso o un Barbera piemontese delle valli confinanti sono l’ideale.

    5. Frittura di Funghi (Mazze di Tamburo e non solo)

    Una delizia croccante e irresistibile, perfetta come antipasto o stuzzichino.

    • Come si fa: Pulire le mazze di tamburo (o altri funghi adatti come le colombine) e tagliarle a fette non troppo sottili. Passarle in una pastella leggera fatta con farina, acqua gassata fredda (o birra) e un pizzico di sale. Friggerle in olio di semi bollente fino a quando non sono dorate e croccanti. Scolare su carta assorbente e salare.
    • Il Segreto: La pastella deve essere fredda e liquida, non densa, per risultare leggera e non unta.
    • L’Abbinamento: Uno spumante metodo classico come il Granaccia o un Bianchetta Genovese giovane e frizzante. La bollicina pulisce il palato e contrasta perfettamente la frittura.

    6. Torta di Funghi

    Una torta salata rustica, perfetta per una picnic autunnale o per un pranzo in famiglia.

    • Come si fa: Stendere una sfoglia di pasta brisé in una tortiera. Farcire con un composto di funghi misti trifolati (ben scolati dal loro sugo), mescolati a ricotta, uova, formaggio grattugiato e erbe aromatiche (maggiorena o timo). Cuocere in forno a 180°C fino a quando la superficie sarà dorata.
    • Il Segreto: Pre-cuocere leggermente la base della sfoglia (con dei pesi sopra) per evitare che si inzuppi.
    • L’Abbinamento: Un bianco aromatico e di medio corpo come un Pigato o un Rollo di Campochiesa si sposano alla perfezione con la ricchezza della torta.

    L’autunno in Liguria è una festa per il palato. Ogni piatto racconta la storia di un territorio generoso e di una tradizione culinaria che sa valorizzare i doni del bosco con rispetto e semplicità.

    Qual è la tua ricetta con i funghi preferita?