Cucina

  • Olive Taggiasche: l’Oro Nero della Liguria tra Storia e Gusto

    Olive Taggiasche: l’Oro Nero della Liguria tra Storia e Gusto

    Le olive Taggiasche, piccole, saporite e dalla polpa morbida, sono uno dei prodotti più pregiati della Liguria. Coltivate da secoli nella provincia di Imperia, queste olive non sono solo un ingrediente fondamentale della cucina ligure, ma rappresentano una vera e propria eccellenza DOP (Denominazione di Origine Protetta). Scopriamo insieme la loro storia, come si preparano, dove assaggiarle e con cosa abbinarle.


    Origini e Storia delle Olive Taggiasche

    🍃 Dall’Antichità ai Giorni Nostri

    Le olive Taggiasche devono il loro nome al borgo ligure di Taggia, nella Valle Argentina, dove la loro coltivazione ha radici antichissime:

    • Epoca Romana: I primi olivi furono piantati dai Liguri e poi sviluppati dai Romani.
    • Medioevo: I monaci Benedettini del Monastero di San Colombano perfezionarono la coltivazione e la tecnica di conservazione.
    • XIX Secolo: L’oliva Taggiasca divenne famosa in tutta Europa per la sua qualità e fu esportata anche in Francia e Spagna.

    🌿 Perché sono Speciali?

    • Piccole e Carnose: Hanno un rapporto polpa/nocciolo favorevole.
    • Sapore Delicato: Meno amare rispetto ad altre varietà, con un retrogusto dolce e aromatico.
    • DOP dal 1997: Riconosciute come prodotto di altissima qualità legato al territorio.

    Come si Preparano? Metodi di Conservazione

    Le olive Taggiasche possono essere consumate in diversi modi:

    1. Olive in Salamoia (Metodo Tradizionale)

    • Lavorazione: Dopo la raccolta (novembre-dicembre), vengono immerse in acqua per 10-15 giorni per eliminare l’amaro.
    • Salamoia: Conservate in una soluzione di acqua e sale, spesso con aromi come aglio, alloro e peperoncino.
    • Tempo di maturazione: Pronte dopo 2-3 mesi, ma migliorano con il tempo.

    2. Olive Schiacciate (alla Ligure)

    • Preparazione: Schiacciate delicatamente con un martelletto e messe in salamoia con limone e spezie.
    • Ideali per: Antipasti veloci e insalate.

    3. Olio Extravergine di Oliva Taggiasca

    • Fruttato leggero: L’olio ottenuto da queste olive è dolce, con sentori erbacei e note di mandorla.

    Dove Assaggiare le Migliori Olive Taggiasche?

    📍 In Liguria

    • Taggia e Valle Argentina: Dove si trovano i frantoi storici.
    • Imperia: Capitale dell’olio ligure, con degustazioni in frantoi e oleifici.
    • Sagre dell’Oliva: Come la Festa dell’Ulivo a Badalucco (dicembre).

    🍽 Dove Gustarle a Tavola

    • Osterie tradizionali: Servite come antipasto con pane focaccia.
    • Ristoranti gourmet: In abbinamento a piatti di pesce o nei paté.

    Con Cosa Abbinarle?

    Le olive Taggiasche sono versatili e si sposano con:

    • 🍞 Pane e Focaccia: Per un antipasto semplice e genuino.
    • 🍝 Pasta e Pesto: Aggiunte alle trofie al pesto o alle trenette.
    • 🐟 Pesce: Ottime con acciughe sotto sale o branzino al cartoccio.
    • 🥗 Insalate: Nella classica Insalata Ligure con patate, fagiolini e tonno.
    • 🍷 Vini: Abbinamento perfetto con Vermentino o Pigato ligure.

    Quando Mangiarle?

    • Tutto l’anno: Grazie alla conservazione in salamoia.
    • Periodo migliore: Da dicembre in poi, dopo la raccolta e lavorazione.
    • Feste Natalizie: Spesso presenti nei taglieri di antipasti liguri.

    Curiosità


    ✔ L’olio di Taggiasca era considerato prezioso già nel Rinascimento e usato nelle corti europee.
    ✔ Esiste una variante “Olive alla Pignone”, farcite con pinoli tritati e spezie.


    Conclusione

    Le olive Taggiasche sono un simbolo della Liguria, un prodotto che racchiude secoli di storia, sapienza contadina e tradizione gastronomica. Che siano gustate da sole, in un piatto di pasta o come ingrediente per l’olio, regalano sempre un viaggio nel gusto autentico della Riviera.

    Hai mai assaggiato le olive Taggiasche? Qual è il tuo piatto preferito?

  • Pansarole: le Deliziose Frittelle Liguri al Rosmarino tra Storia e Tradizione

    Pansarole: le Deliziose Frittelle Liguri al Rosmarino tra Storia e Tradizione

    Tra i dolci tradizionali della Liguria, le Pansarole occupano un posto speciale. Soffici, profumate di rosmarino e ricoperte di zucchero, queste frittelle sono un vero e proprio simbolo della cucina ligure, soprattutto nella zona di Cervo e della Riviera di Ponente. Scopriamo insieme la loro storia, la ricetta autentica e i segreti per gustarle al meglio.


    Origini e Storia delle Pansarole

    Le Pansarole (o Pansaröle in dialetto ligure) affondano le radici nella tradizione contadina e marinara della Liguria. Il loro nome deriva probabilmente dal termine “panse” (pancia), per la loro forma tondeggiante e gonfia.

    • 🍃 Un dolce povero – Nati come dolce semplice, realizzato con ingredienti basici (farina, uova, latte), erano preparati soprattutto in occasioni festive o durante le sagre paesane.
    • 🌿 Il rosmarino, ingrediente chiave – Questa erba aromatica, tipica della macchia mediterranea, dona alle Pansarole un profumo inconfondibile e un gusto unico.
    • ⛪ Legame con Cervo – A Cervo, le Pansarole sono particolarmente amate e spesso servite durante le feste patronali e la Sagra del Ciornéli (lumache di mare).

    Oggi, le Pansarole sono un dolce diffuso in tutta la Liguria, ma è nella provincia di Imperia che si trovano le versioni più autentiche.


    La Ricetta Tradizionale delle Pansarole

    Ingredienti (per circa 20 frittelle)

    • 250 g di farina 00
    • 250 ml di latte
    • 2 uova
    • 30 g di zucchero
    • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
    • 1 rametto di rosmarino fresco
    • Scorza di 1 limone grattugiata
    • 1 bustina di lievito per dolci
    • Un pizzico di sale
    • Olio di semi per friggere
    • Zucchero semolato per decorare

    Preparazione

    1. Preparare l’infuso di rosmarino – In un pentolino, scalda il latte con il rosmarino e lascia in infusione per 10 minuti. Poi filtra e lascia intiepidire.
    2. Mescolare gli ingredienti – In una ciotola, unisci farina, zucchero, lievito e scorza di limone. Aggiungi le uova, l’olio e il latte aromatizzato al rosmarino, mescolando fino a ottenere una pastella liscia.
    3. Far riposare l’impasto – Copri con un canovaccio e lascia riposare per almeno 30 minuti.
    4. Friggere le Pansarole – Scalda l’olio in una padella e, con un cucchiaio, versa piccole quantità di impasto. Friggile fino a doratura, rigirandole delicatamente.
    5. Zuccherare e servire – Sgocciolate su carta assorbente, passale nello zucchero semolato e servile ancora tiepide.

    Consiglio: Per una versione ancora più profumata, puoi aggiungere un goccio di acqua di fiori d’arancio all’impasto.


    Dove e Quando Gustare le Pansarole

    📍 Dove assaggiarle in Liguria

    • Cervo – Durante le sagre estive e nei forni tradizionali.
    • Imperia – Alcune pasticcerie le propongono tutto l’anno.
    • Sanremo e Bordighera – Servite in alcuni bar come dolce da accompagnare al caffè.

    🎉 Quando mangiarle

    • Feste patronali – Spesso preparate per celebrazioni religiose.
    • Carnevale – In alcune zone, sono un dolce tipico del periodo.
    • Colazione o merenda – Perfette con un caffè o un bicchiere di latte.

    Con Cosa Abbinare le Pansarole

    • ☕ Caffè – L’abbinamento classico, soprattutto al mattino.
    • 🍷 Sciacchetrà – Se vuoi un contrasto dolce-vinoso, prova con il passito ligure.
    • 🍦 Gelato alla vaniglia – Una versione più golosa, servita come dessert.

    Curiosità

    ✔ A Cervo, si dice che le Pansarole fossero offerte ai pellegrini che passavano per la Via Julia Augusta.
    ✔ In alcune versioni moderne, si aggiunge una spolverata di cannella allo zucchero.
    ✔ Esiste una variante salata, con formaggio e rosmarino, meno comune ma altrettanto gustosa.


    Conclusione

    Le Pansarole sono un dolce che racchiude l’essenza della Liguria: semplice, profumato e legato alla tradizione. Se visiti Cervo o la Riviera di Ponente, non perderti l’occasione di assaggiarle ancora calde, magari passeggiando tra i caruggi del borgo.

    Hai mai provato a farle in casa?

  • Cima alla Genovese: il Piatto della Tradizione Ligure

    Cima alla Genovese: il Piatto della Tradizione Ligure

    Un piatto ricco di storia e sapore, la Cima alla Genovese è una specialità ligure che incarna l’arte della cucina di recupero e della sapienza delle massaie di un tempo. Si tratta di un rotolo di carne ripieno, cotto a lungo e servito freddo a fette, perfetto per le feste o un pranzo domenicale in famiglia. Scopriamone la storia, gli ingredienti e la ricetta autentica.


    Storia e Origini della Cima alla Genovese

    La Cima (il cui nome deriva dal latino “summa”, cioè “parte superiore”, riferito al taglio di carne utilizzato) è un piatto povero ma ingegnoso, nato nella cucina popolare genovese.

    • Origini antiche: già citata in ricettari ottocenteschi, era un modo per utilizzare scarti di carne e verdure in modo creativo.
    • Piatto delle feste: tradizionalmente preparato per occasioni speciali, come matrimoni o Pasqua, perché richiede tempo e cura.
    • Diffusione: tipico della Liguria centrale, soprattutto Genova e dintorni, ma con varianti anche in altre regioni.

    Ingredienti Tradizionali

    Per la Cima

    • 1 kg di cima di vitello (o punta di petto, un taglio di carne con una tasca naturale)
    • 200 g di animelle (o sostituibili con carne macinata di vitello)
    • 100 g di piselli (freschi o surgelati)
    • 2 uova sode
    • 50 g di pinoli
    • 30 g di funghi secchi (ammollati)
    • 1 spicchio d’aglio
    • Prezzemolo, maggiorana, sale e pepe
    • 50 g di formaggio grana grattugiato
    • 1 bicchiere di vino bianco

    Per il Brodo di Cottura

    • 1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano
    • Chiodi di garofano, alloro, pepe in grani

    Ricetta della Cima alla Genovese

    1. Preparare il Ripieno

    1. Soffriggere l’aglio in un filo d’olio, unire le animelle (o carne macinata) e cuocere.
    2. Aggiungere piselli, funghi tritati, pinoli, uova sode tagliate a pezzi, prezzemolo, maggiorana, grana, sale e pepe. Mescolare bene.

    2. Farcire la Cima

    1. Aprire bene la carne (se non è già a tasca, incidere con un coltello affilato).
    2. Riempirla con il composto, richiudere con uno spago da cucina o ago e filo resistente.

    3. Cuocere

    1. In una pentola capiente, far rosolare la cima in olio.
    2. Aggiungere il brodo vegetale (con carota, sedano, cipolla, spezie) e vino bianco.
    3. Cuocere a fuoco basso per 3-4 ore, coperto, girando di tanto in tanto.

    4. Servire

    1. Lasciar raffreddare la cima nel suo brodo (diventerà più soda).
    2. Affettare a fette spesse e servire con un filo d’olio extravergine ligure.

    Quando e Dove Si Mangia

    • Feste e occasioni speciali: Pasqua, Natale, matrimoni.
    • Antipasto o piatto unico: spesso accompagnato da insalata verde o verdure sott’olio.
    • Dove assaggiarla:
      • Trattorie tradizionali a Genova (es. “Da Maria” in Vico Testadoro).
      • Sagre liguri (come la Festa della Cima a Pontedecimo).

    Curiosità e Varianti

    • Cima “povera”: alcune versioni usano solo carne macinata e uova.
    • Accompagnamenti: si può servire con salsa verde (prezzemolo, capperi, acciughe).
    • Conservazione: si mantiene in frigo per 3-4 giorni, ottima anche per picnic.

    Perché Provare la Cima alla Genovese?

    Perché è un viaggio nel saper fare ligure, dove ingredienti semplici diventano un piatto ricco e memorabile. Se amate i sapori decisi e le ricette che profumano di casa, questa è una specialità da non perdere!

    Avete mai assaggiato o preparato la Cima? 

  • I piatti da non perdere in Liguria

    I piatti da non perdere in Liguria

    I piatti tipici della Liguria sono un vero tesoro culinario che riflette la ricchezza e la varietà della tradizione gastronomica di questa regione. Dai famosi pesto alla genovese alle deliziose focacce farcite, la cucina ligure è rinomata per la sua freschezza, semplicità e autenticità.

    Uno dei piatti più celebri della Liguria è sicuramente il pesto alla genovese, una salsa a base di basilico, aglio, pinoli, olio extravergine d’oliva e formaggio parmigiano, che viene tradizionalmente servita con la pasta trofie. Il pesto alla genovese è un piatto fresco e profumato che incarna perfettamente il gusto della cucina ligure.

    Un’altra specialità della regione sono le focacce, sia semplici per accompagnare il cappuccino, che farcite, preparate con una base di pasta lievitata e farcite con ingredienti come formaggio, salumi, verdure o acciughe. Le focacce farcite sono un’ottima opzione per un pranzo veloce o uno spuntino sfizioso da gustare in compagnia.

    La cucina ligure è anche ricca di piatti di pesce, grazie alla sua posizione sul mare. Tra le specialità di mare più apprezzate ci sono la buridda, una zuppa di pesce tipica della tradizione ligure, e la cappon magro, un piatto a base di pesce e verdure servito freddo.

    Per chi ama i sapori intensi e decisi, la cucina ligure offre anche piatti a base di carne come la cima alla genovese, un piatto tradizionale preparato con carne di vitello farcita con uova, formaggio, prezzemolo e aromi.

    Inoltre, la Liguria è famosa per i suoi dolci, tra cui spiccano la focaccia dolce, una torta soffice e profumata tipica della tradizione ligure, e i biscotti canestrelli, dei deliziosi biscotti friabili preparati con farina di mais e aromatizzati con limone.

    In conclusione, la cucina ligure è un vero e proprio viaggio di sapori che conquista il palato con la sua freschezza, semplicità e autenticità. Con i suoi piatti tipici e le sue specialità uniche, la Liguria è una destinazione culinaria imperdibile per gli amanti della buona cucina. Buon appetito!

  • I dolci più buoni della Liguria

    I dolci più buoni della Liguria

    I dolci sono una parte essenziale della cultura culinaria italiana e la Liguria non fa eccezione. Con la sua ricca tradizione gastronomica e l’abbondanza di ingredienti freschi e di alta qualità, la Liguria vanta una vasta gamma di dolci deliziosi e unici. In questo articolo, esploreremo i dolci più buoni della Liguria e scopriremo le loro origini, ingredienti e preparazioni tradizionali.

    • La focaccia dolce: La focaccia è un classico della cucina ligure, ma pochi sanno che esiste anche in versione dolce. Preparata con farina, zucchero, burro e lievito, la focaccia dolce è arricchita con uvetta, pinoli e scorza d’arancia. Il risultato è un dolce soffice e profumato, perfetto da gustare a colazione o a merenda.
    • La torta di riso: La torta di riso è un dolce tipico della tradizione genovese, preparato con riso cotto nel latte, zucchero, burro e scorza di limone. La torta è poi arricchita con pinoli e uvetta e cotta in forno fino a ottenere una crosta dorata e croccante. Il risultato è un dolce morbido e delicato, perfetto da gustare con una tazza di tè caldo.
    • I canestrelli: I canestrelli sono biscotti tradizionali della Liguria, preparati con farina, zucchero, burro e uova. La forma caratteristica dei canestrelli, a forma di fiore, li rende perfetti per essere regalati o serviti durante le feste. Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, i canestrelli sono un’esplosione di gusto e tradizione.
    • Le castagnole: Le castagnole sono dolci tipici del Carnevale, preparati con una pasta lievitata fritta e ricoperta di zucchero a velo. La loro forma tonda e la consistenza soffice le rendono irresistibili, soprattutto durante il periodo di festa. Le castagnole sono un dolce semplice ma goloso, perfetto da gustare in compagnia.
    • La torta pasqualina: La torta pasqualina è un piatto tradizionale della Pasqua, preparato con pasta sfoglia e un ripieno di ricotta, spinaci e uova. La sua forma a crostata e il sapore fresco e cremoso la rendono un piatto perfetto per celebrare le festività pasquali. La torta pasqualina è un connubio di tradizione e creatività, che conquista il palato di chiunque la assaggi.

    In conclusione, i dolci della Liguria sono un vero e proprio tesoro gastronomico da scoprire e gustare. Con la loro varietà di sapori e ingredienti, rappresentano la perfetta combinazione tra tradizione e innovazione. Che tu sia un appassionato di dolci o semplicemente alla ricerca di nuove esperienze culinarie, i dolci della Liguria non ti deluderanno mai. Buon appetito!

  • I Chifferi, biscotti alle Mandorle Liguri: Croccanti Delizie della Tradizione

    I Chifferi, biscotti alle Mandorle Liguri: Croccanti Delizie della Tradizione

    La Liguria non è solo mare e focaccia: la sua pasticceria vanta dolci semplici ma ricchi di carattere, come i Chifferi o biscotti alle mandorle liguri. Croccanti fuori e morbidi dentro, con il profumo intenso degli agrumi e la dolcezza delle mandorle, questi biscotti sono perfetti per la colazione o per accompagnare un buon caffè.

    Le Origini dei Biscotti alle Mandorle in Liguria

    Nati nelle antiche botteghe dei fornai liguri, questi biscetti erano un modo per utilizzare ingredienti poveri ma saporiti: mandorle, zucchero, uova e scorza di limone o arancia. La loro semplicità li ha resi un classico della cucina ligure, spesso preparati per le feste o come dolce da offrire agli ospiti.

    La Ricetta Tradizionale dei Chifferi

    Ingredienti (per circa 30 biscotti):

    • 300 g di mandorle pelate (intere o leggermente tritate)
    • 200 g di zucchero
    • 2 albumi
    • Scorza grattugiata di 1 limone (o arancia, per una versione più aromatica)
    • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo)
    • Un pizzico di sale

    Procedimento:

    1. Tostare le mandorle
      • In una padella antiaderente, tostare le mandorle a fuoco medio per 2-3 minuti, mescolando spesso per evitare che brucino. Lasciarle raffreddare.
    2. Preparare l’impasto
      • In una ciotola, montare leggermente gli albumi con un pizzico di sale (non devono diventare spumosi, basta amalgamarli).
      • Unire lo zucchero, la scorza di limone e le mandorle, mescolando bene. Se l’impasto risulta troppo morbido, aggiungere un cucchiaio di farina 00.
    3. Formare i biscotti
      • Con le mani leggermente inumidite, formare delle palline (o dei cilindretti) e disporle su una teglia foderata con carta forno, ben distanziate.
      • Schiacciarle leggermente con una forchetta per creare una superficie rugosa.
    4. Cuocere
      • Infornare in forno preriscaldato a 160°C (forno statico) per 15-20 minuti, finché i bordi non diventano dorati.
      • Lasciarli raffreddare prima di servirli: diventeranno croccanti fuori e leggermente morbidi dentro.

    Dove e Quando Gustarli in Liguria

    Questi biscotti, originali di Finale Ligure, si trovano in molte pasticcerie e panetterie liguri, soprattutto nelle zone di Genova, Savona e Imperia. Sono perfetti in ogni momento della giornata:

    • A colazione, immersi nel latte o nel caffè.
    • A merenda, con un tè caldo.
    • Come dolcetto dopo un pasto a base di pesce.

    Dove assaggiarli:

    • Genova: Pasticceria Profumo, Antico Forno della Casana
    • Savona: Pasticceria Besio
    • Imperia: Pasticceria Andrea

    Abbinamenti Ideali

    I biscotti alle mandorle liguri sono versatili e si sposano bene con:

    • Caffè ristretto (per un contrasto perfetto tra amaro e dolce).
    • Vino passito ligure (come lo Sciacchetrà delle Cinque Terre).
    • Moscato bianco per un abbinamento più raffinato.

    Curiosità e Varianti

    • Biscotti delle streghe: in alcune zone della Liguria, si aggiunge una spezia (come cannella o noce moscata) per una versione più aromatica.
    • Biscotti al vino bianco: in alcune ricette tradizionali, al posto degli albumi si usa un goccio di vino bianco secco.
    • Versione gluten-free: già naturalmente senza farina, sono perfetti per chi evita il glutine.

    Conclusioni

    Semplici ma indimenticabili, i biscotti alle mandorle liguri sono un pezzo di storia dolce della regione. Facili da preparare e irresistibili da gustare, meritano un posto d’onore nella vostra dispensa.

    E voi, avete mai provato i Chifferi? Li preparate con qualche ingrediente segreto? Raccontatemelo nei commenti! 

  • Muscoli Ripieni alla Ligure: Delizie di Mare Farcite con Tradizione

    Muscoli Ripieni alla Ligure: Delizie di Mare Farcite con Tradizione

    La Liguria, con il suo mare generoso e la sua cucina ricca di sapori, ha regalato ai golosi una specialità irresistibile: i muscoli ripieni (o cozze ripiene). Questa ricetta trasforma un semplice mollusco in un piatto ricco e saporito, perfetto da gustare come antipasto o secondo piatto.

    Le Origini dei Muscoli Ripieni in Liguria

    I mitili sono da sempre parte della dieta ligure, grazie alla facilità di raccolta lungo le coste rocciose. La tradizione di farcirli nasce dall’ingegno delle massaie, che utilizzavano avanzi di pane e ingredienti semplici per creare un piatto sostanzioso e gustoso. Oggi i muscoli ripieni sono un simbolo della cucina ligure, soprattutto nelle feste e nelle sagre di mare.

    La Ricetta Tradizionale dei Muscoli Ripieni

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 1 kg di cozze (preferibilmente freschissime)
    • 100 g di pangrattato
    • 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
    • 2 spicchi d’aglio tritati
    • 1 ciuffo di prezzemolo fresco tritato
    • 1 uovo
    • 50 g di pinoli
    • 30 g di olive taggiasche denocciolate e sminuzzate
    • Scorza di limone grattugiata (opzionale)
    • Sale e pepe q.b.
    • Olio extravergine d’oliva
    • Vino bianco secco (per la cottura)

    Procedimento:

    1. Pulire le cozze
      • Spazzolatele bene sotto acqua corrente per eliminare residui di sabbia e alghe.
      • Eliminate il bisso (il filamento che fuoriesce dalle valve).
      • Aprirle a crudo con un coltellino, facendo leva tra le valve, e tenere solo la metà con la polpa.
    2. Preparare il ripieno
      • In una ciotola, mescolare il pangrattato, Parmigiano, aglio, prezzemolo, pinoli, olive, scorza di limone, sale e pepe.
      • Aggiungere l’uovo e un filo d’olio, amalgamando fino a ottenere un composto omogeneo.
    3. Farcire e richiudere le cozze
      • Distribuire il ripieno sulle valve con la polpa.
      • Richiuderle premendo delicatamente (non devono essere sigillate perfettamente).
    4. Cuocere i muscoli ripieni
      • In una padella capiente, scaldare un filo d’olio e disporre le cozze in un unico strato.
      • Sfumare con un goccio di vino bianco, coprire e cuocere a fuoco medio per 5-7 minuti, finché le valve non si aprono e il ripieno risulta dorato.
    5. Servire
      • Spolverizzare con altro prezzemolo fresco e un filo d’olio a crudo.
      • Portare in tavola ben caldi, con fette di pane casereccio per raccogliere il sughetto!

    Dove e Quando Mangiare i Muscoli Ripieni in Liguria

    Questo piatto è tipico delle friggitorie e trattorie liguri, soprattutto nelle zone di Genova, Recco e Camogli. Si trova spesso nei menu delle sagre di pesce in estate, ma è perfetto anche in inverno, grazie al suo sapore deciso.

    Alcuni posti dove assaggiarli:

    • Genova: Antica Friggitoria Carega, Trattoria da Maria
    • Recco: Osteria dei Pescatori
    • Camogli: Ristorante La Cucina di Nonna Nina

    Abbinamento con Vini Liguri

    I muscoli ripieni hanno un sapore intenso ma equilibrato, che si sposa bene con:

    • Vermentino Ligure: fresco e minerale, contrasta la sapidità delle cozze.
    • Pigato: più strutturato, regge bene il gusto del ripieno.
    • Birra artigianale ligure: una bionda leggera può essere un’ottima alternativa.

    Curiosità e Varianti

    • In alcune versioni, al ripieno si aggiunge pancetta o salsiccia per un tocco più ricco.
    • A Savona, esiste una variante con pomodoro fresco nel ripieno.
    • In alcune sagre, i muscoli ripieni vengono fritti per una versione ancora più croccante!

    Conclusioni

    I muscoli ripieni sono un trionfo di sapori liguri: il mare delle cozze, la rusticità del pane, la dolcezza dei pinoli e il profumo delle erbe aromatiche. Se visitate la Liguria, non perdete l’occasione di assaggiarli in una vera trattoria di pesce!

    E voi, li avete mai preparati? Qual è la vostra variante preferita?

  • Stoccafisso alla Ligure: Un Piatto Ricco di Storia e Sapori

    Stoccafisso alla Ligure: Un Piatto Ricco di Storia e Sapori

    La Liguria è una regione che sa trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapore, e lo stoccafisso alla ligure o stoccafisso accomodato ne è un perfetto esempio. A differenza del baccalà (che è salato), lo stoccafisso è merluzzo essiccato, e nella tradizione ligure viene preparato in umido con olive, pinoli e pomodoro, creando un piatto rustico e gustoso.

    Le Origini dello Stoccafisso in Liguria

    Lo stoccafisso arrivò in Liguria grazie ai commerci marittimi con il Nord Europa, dove il pesce veniva essiccato per conservarlo a lungo. I liguri, abili nel recuperare sapori dal mare, lo reinterpretarono con ingredienti locali come olive taggiasche, pinoli e vino bianco, creando una ricetta unica.

    La Ricetta Tradizionale dello Stoccafisso alla Ligure

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 600 g di stoccafisso già ammollato (o 300 g se secco)
    • 200 g di patate
    • 50 g di olive taggiasche denocciolate
    • 20 g di pinoli
    • 1 cipolla bianca
    • 2 spicchi d’aglio
    • 300 ml di passata di pomodoro
    • 1 bicchiere di vino bianco secco
    • Prezzemolo fresco
    • Sale e pepe q.b.
    • Olio extravergine d’oliva

    Procedimento:

    1. Preparare lo stoccafisso: se usate il pesce secco, ammollatelo in acqua per 2-3 giorni, cambiando l’acqua spesso. Se già ammollato, sciacquatelo e tagliatelo a pezzi.
    2. Soffritto: in una pentola capiente, fate appassire la cipolla e l’aglio tritati con un filo d’olio.
    3. Aggiungere il pesce: unite lo stoccafisso e fatelo rosolare leggermente. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare.
    4. Pomodoro e patate: aggiungete la passata, le patate a cubetti, le olive e i pinoli. Coprite con acqua calda e cuocete a fuoco basso per circa 40 minuti.
    5. Regolare di sale e pepe: lo stoccafisso può essere già salato, quindi assaggiate prima di aggiungere altro sale.
    6. Servire: spolverizzate con prezzemolo fresco e un filo d’olio a crudo.

    Dove e Quando Mangiare lo Stoccafisso alla Ligure

    Questo piatto è tipico della cucina casalinga ligure, ma si trova anche in alcune trattorie tradizionali, soprattutto nell’entroterra e nelle zone di Imperia e Savona. È un piatto perfetto per l’autunno e l’inverno, quando si cercano sapori robusti e riscaldanti.

    Alcuni posti dove assaggiarlo:

    • Genova: Trattoria Rosmarino, Osteria di Vico Palla
    • Imperia: Ristorante La Pia
    • Savona: Osteria dei Merli

    Abbinamento con Vini Liguri

    Lo stoccafisso ha un sapore deciso ma non troppo forte, quindi si abbina bene con:

    • Rossese di Dolceacqua: un vino rosso leggero ma aromatico, perfetto per i piatti di pesce in umido.
    • Vermentino Ligure: se preferite il bianco, la sua freschezza contrasta bene con la ricchezza del piatto.
    • Pigato: più strutturato, regge bene i sapori intensi delle olive e del pomodoro.

    Curiosità e Varianti

    In alcune zone della Liguria, lo stoccafisso si prepara anche in bianco, senza pomodoro, con maggiorana e aglio. Un’altra versione prevede l’aggiunta di funghi secchi, che donano un sapore ancora più rustico.

    Conclusioni

    Lo stoccafisso alla ligure è un piatto che racconta la storia marinara e contadina della regione, unendo ingredienti poveri in un risultato ricco e saporito. Se passate dalla Liguria, provatelo in una delle tante osterie tradizionali!

    Voi lo avete mai cucinato? Qual è la vostra versione preferita?

  • La Frittura di Paranza in Liguria: Tradizione e Gusto

    La Frittura di Paranza in Liguria: Tradizione e Gusto

    La Liguria è una terra ricca di sapori legati al mare, e tra le sue specialità più amate c’è la frittura di paranza, un piatto semplice ma ricco di tradizione. Si tratta di una frittura mista di piccoli pesci, croccante e dorata, che racconta la storia della cucina marinara ligure.

    Cos’è la Frittura di Paranza?

    Il termine “paranza” deriva dal dialetto ligure e indica un misto di pesciolini appena pescati, solitamente alici, triglie, boghe, moscardini, calamaretti e gamberetti. L’importante è che il pesce sia fresco e di piccole dimensioni, per garantire una cottura uniforme e una croccantezza perfetta.

    La Ricetta Tradizionale

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 500 g di pesce misto (alici, boghe, calamaretti, gamberetti)
    • Farina di grano tenero q.b.
    • Sale fino e sale grosso
    • Olio di semi di arachide per friggere
    • Limone a spicchi

    Procedimento:

    1. Pulire il pesce: sciacquarlo sotto acqua fredda e asciugarlo bene con carta assorbente. Se necessario, eviscerare i pesci più grandi, mentre i piccoli (come le alici) possono essere lasciati interi.
    2. Infarinare: passare il pesce nella farina, scuotendo per eliminare l’eccesso.
    3. Friggere: in una padella capiente, scaldare abbondante olio (deve essere ben caldo, circa 170°C). Friggere il pesce in piccole quantità per evitare che si attacchi.
    4. Scolare e salare: una volta dorato (in pochi minuti), togliere il pesce con una schiumarola e adagiarlo su carta assorbente. Condire con sale grosso.
    5. Servire: accompagnare con spicchi di limone e mangiare subito, ben caldo!

    Dove e Quando Gustare la Frittura di Paranza in Liguria

    La frittura di paranza è un piatto tipico delle trattorie e friggitorie liguri, soprattutto quelle vicino al porto. Alcuni luoghi dove assaggiarla:

    • Genova: Antica Friggitoria Carega, Trattoria da Maria
    • Camogli: Ristorante Bar Stella Marina
    • Santa Margherita Ligure: Trattoria Baicin
    • Chiavari: Osteria dell’Acciugheta

    È perfetta come antipasto o secondo piatto, soprattutto in estate, quando il pesce è più abbondante e saporito.

    Abbinamento con Vini Liguri

    Per accompagnare questa frittura, l’ideale è un vino bianco fresco e minerale:

    • Pigato: aromatico e leggermente speziato, perfetto con i sapori di mare.
    • Vermentino: fresco e agrumato, bilancia la sapidità del pesce.
    • Cinque Terre Bianco: un blend di Bosco, Albarola e Vermentino, elegante e persistente.

    Conclusioni

    La frittura di paranza è un must della cucina ligure, da gustare in compagnia con un buon bicchiere di vino locale. Se passate dalla Liguria, non perdete l’occasione di assaggiarla in una delle tante locande sul mare!

    E voi, l’avete mai provata? 

  • I dolci liguri della tradizione: pandolce, canestrelli e castagnaccio

    I dolci liguri della tradizione: pandolce, canestrelli e castagnaccio

    La pasticceria ligure è un trionfo di sapori semplici ma ricchi di storia, dove ingredienti poveri come castagne, olio d’oliva e uvetta si trasformano in capolavori di gusto. Tra dolci natalizi, biscotti da tè e dessert contadini, ecco una guida ai tre dolci tradizionali che devi assolutamente conoscere (e assaggiare) in Liguria.


    1. Pandolce Genovese: il Re dei Dolci Liguri

    Storia e Curiosità

    • Nato nel ’500 come dolce delle feste (soprattutto Natale)
    • Due versioni:
      • Pandolce alto (soffice, con lievito)
      • Pandolce basso (più compatto, senza lievito)

    Ingredienti Tradizionali

    ✔ Uvetta e pinoli
    ✔ Acqua di fiori d’arancio
    ✔ Scorza di arancia candita

    Dove Assaggiarlo

    • Pasticceria Profumo (Genova) – La ricetta originale dal 1950
    • Antico Forno della Casana (Chiavari) – Versione bassa croccante

    2. Canestrelli: i Biscotti della Nonna

    Caratteristiche

    • Forma a fiore con buco centrale
    • Croccanti fuori, friabili dentro
    • Aroma di vaniglia o limone

    Ricetta Base

    IngredientiQuantità
    Farina250 g
    Burro150 g
    Zucchero100 g
    Uova1
    Vaniglia1 bacca

    Cottura: 180°C per 12 minuti

    Dove Trovare i Migliori

    • Forno di Pegli (Genova) – Cotti in stampi di rame
    • Pasticceria Besio (Finale Ligure) – Con glassa al cioccolato

    3. Castagnaccio: il Dolce Povero dell’Entroterra

    Origini Contadine

    • Nato nelle zone montane dove la farina di castagne sostituiva quella di grano
    • Senza uova né burro (vegano ante litteram)

    Ingredienti Tipici

    • Farina di castagne
    • Olio d’oliva
    • Rosmarino
    • Pinoli e uvetta

    Dove Gustarlo

    • Rifugio Monte Fasce (Genova) – Servito con ricotta fresca
    • Osteria del Vico (Torriglia) – Nella zona di produzione delle castagne

    🍴 ABBINAMENTI IDEALI

    DolceBevanda Consigliata
    PandolceVin Santo o Passito ligure
    CanestrelliMoscato di Strevi o tè Earl Grey
    CastagnaccioVino novello o latte caldo

    📅 QUANDO ASSAGGIARLI

    • Pandolce: tutto l’anno, ma soprattutto a Natale
    • Canestrelli: perfetti per la colazione o la merenda
    • Castagnaccio: autunno e inverno (stagione delle castagne)

    🍯 VARIANTI DA PROVARE

    • Pandolce al cioccolato (versione moderna)
    • Canestrelli al pistacchio
    • Castagnaccio con gorgonzola (abbinamento salato-dolce)

    Conclusione: Dolci che Raccontano una Regione

    Questi tre dessert rappresentano l’essenza della Liguria:

    • Pandolce: la ricchezza della Repubblica Marinara
    • Canestrelli: l’eleganza semplice delle nonne liguri
    • Castagnaccio: l’ingegno della cucina povera

    Quale vuoi assaggiare per primo?