Cucina

  • I dolci più buoni della Liguria

    I dolci più buoni della Liguria

    I dolci sono una parte essenziale della cultura culinaria italiana e la Liguria non fa eccezione. Con la sua ricca tradizione gastronomica e l’abbondanza di ingredienti freschi e di alta qualità, la Liguria vanta una vasta gamma di dolci deliziosi e unici. In questo articolo, esploreremo i dolci più buoni della Liguria e scopriremo le loro origini, ingredienti e preparazioni tradizionali.

    • La focaccia dolce: La focaccia è un classico della cucina ligure, ma pochi sanno che esiste anche in versione dolce. Preparata con farina, zucchero, burro e lievito, la focaccia dolce è arricchita con uvetta, pinoli e scorza d’arancia. Il risultato è un dolce soffice e profumato, perfetto da gustare a colazione o a merenda.
    • La torta di riso: La torta di riso è un dolce tipico della tradizione genovese, preparato con riso cotto nel latte, zucchero, burro e scorza di limone. La torta è poi arricchita con pinoli e uvetta e cotta in forno fino a ottenere una crosta dorata e croccante. Il risultato è un dolce morbido e delicato, perfetto da gustare con una tazza di tè caldo.
    • I canestrelli: I canestrelli sono biscotti tradizionali della Liguria, preparati con farina, zucchero, burro e uova. La forma caratteristica dei canestrelli, a forma di fiore, li rende perfetti per essere regalati o serviti durante le feste. Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, i canestrelli sono un’esplosione di gusto e tradizione.
    • Le castagnole: Le castagnole sono dolci tipici del Carnevale, preparati con una pasta lievitata fritta e ricoperta di zucchero a velo. La loro forma tonda e la consistenza soffice le rendono irresistibili, soprattutto durante il periodo di festa. Le castagnole sono un dolce semplice ma goloso, perfetto da gustare in compagnia.
    • La torta pasqualina: La torta pasqualina è un piatto tradizionale della Pasqua, preparato con pasta sfoglia e un ripieno di ricotta, spinaci e uova. La sua forma a crostata e il sapore fresco e cremoso la rendono un piatto perfetto per celebrare le festività pasquali. La torta pasqualina è un connubio di tradizione e creatività, che conquista il palato di chiunque la assaggi.

    In conclusione, i dolci della Liguria sono un vero e proprio tesoro gastronomico da scoprire e gustare. Con la loro varietà di sapori e ingredienti, rappresentano la perfetta combinazione tra tradizione e innovazione. Che tu sia un appassionato di dolci o semplicemente alla ricerca di nuove esperienze culinarie, i dolci della Liguria non ti deluderanno mai. Buon appetito!

  • I Chifferi, biscotti alle Mandorle Liguri: Croccanti Delizie della Tradizione

    I Chifferi, biscotti alle Mandorle Liguri: Croccanti Delizie della Tradizione

    La Liguria non è solo mare e focaccia: la sua pasticceria vanta dolci semplici ma ricchi di carattere, come i Chifferi o biscotti alle mandorle liguri. Croccanti fuori e morbidi dentro, con il profumo intenso degli agrumi e la dolcezza delle mandorle, questi biscotti sono perfetti per la colazione o per accompagnare un buon caffè.

    Le Origini dei Biscotti alle Mandorle in Liguria

    Nati nelle antiche botteghe dei fornai liguri, questi biscetti erano un modo per utilizzare ingredienti poveri ma saporiti: mandorle, zucchero, uova e scorza di limone o arancia. La loro semplicità li ha resi un classico della cucina ligure, spesso preparati per le feste o come dolce da offrire agli ospiti.

    La Ricetta Tradizionale dei Chifferi

    Ingredienti (per circa 30 biscotti):

    • 300 g di mandorle pelate (intere o leggermente tritate)
    • 200 g di zucchero
    • 2 albumi
    • Scorza grattugiata di 1 limone (o arancia, per una versione più aromatica)
    • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo)
    • Un pizzico di sale

    Procedimento:

    1. Tostare le mandorle
      • In una padella antiaderente, tostare le mandorle a fuoco medio per 2-3 minuti, mescolando spesso per evitare che brucino. Lasciarle raffreddare.
    2. Preparare l’impasto
      • In una ciotola, montare leggermente gli albumi con un pizzico di sale (non devono diventare spumosi, basta amalgamarli).
      • Unire lo zucchero, la scorza di limone e le mandorle, mescolando bene. Se l’impasto risulta troppo morbido, aggiungere un cucchiaio di farina 00.
    3. Formare i biscotti
      • Con le mani leggermente inumidite, formare delle palline (o dei cilindretti) e disporle su una teglia foderata con carta forno, ben distanziate.
      • Schiacciarle leggermente con una forchetta per creare una superficie rugosa.
    4. Cuocere
      • Infornare in forno preriscaldato a 160°C (forno statico) per 15-20 minuti, finché i bordi non diventano dorati.
      • Lasciarli raffreddare prima di servirli: diventeranno croccanti fuori e leggermente morbidi dentro.

    Dove e Quando Gustarli in Liguria

    Questi biscotti, originali di Finale Ligure, si trovano in molte pasticcerie e panetterie liguri, soprattutto nelle zone di Genova, Savona e Imperia. Sono perfetti in ogni momento della giornata:

    • A colazione, immersi nel latte o nel caffè.
    • A merenda, con un tè caldo.
    • Come dolcetto dopo un pasto a base di pesce.

    Dove assaggiarli:

    • Genova: Pasticceria Profumo, Antico Forno della Casana
    • Savona: Pasticceria Besio
    • Imperia: Pasticceria Andrea

    Abbinamenti Ideali

    I biscotti alle mandorle liguri sono versatili e si sposano bene con:

    • Caffè ristretto (per un contrasto perfetto tra amaro e dolce).
    • Vino passito ligure (come lo Sciacchetrà delle Cinque Terre).
    • Moscato bianco per un abbinamento più raffinato.

    Curiosità e Varianti

    • Biscotti delle streghe: in alcune zone della Liguria, si aggiunge una spezia (come cannella o noce moscata) per una versione più aromatica.
    • Biscotti al vino bianco: in alcune ricette tradizionali, al posto degli albumi si usa un goccio di vino bianco secco.
    • Versione gluten-free: già naturalmente senza farina, sono perfetti per chi evita il glutine.

    Conclusioni

    Semplici ma indimenticabili, i biscotti alle mandorle liguri sono un pezzo di storia dolce della regione. Facili da preparare e irresistibili da gustare, meritano un posto d’onore nella vostra dispensa.

    E voi, avete mai provato i Chifferi? Li preparate con qualche ingrediente segreto? Raccontatemelo nei commenti! 

  • Muscoli Ripieni alla Ligure: Delizie di Mare Farcite con Tradizione

    Muscoli Ripieni alla Ligure: Delizie di Mare Farcite con Tradizione

    La Liguria, con il suo mare generoso e la sua cucina ricca di sapori, ha regalato ai golosi una specialità irresistibile: i muscoli ripieni (o cozze ripiene). Questa ricetta trasforma un semplice mollusco in un piatto ricco e saporito, perfetto da gustare come antipasto o secondo piatto.

    Le Origini dei Muscoli Ripieni in Liguria

    I mitili sono da sempre parte della dieta ligure, grazie alla facilità di raccolta lungo le coste rocciose. La tradizione di farcirli nasce dall’ingegno delle massaie, che utilizzavano avanzi di pane e ingredienti semplici per creare un piatto sostanzioso e gustoso. Oggi i muscoli ripieni sono un simbolo della cucina ligure, soprattutto nelle feste e nelle sagre di mare.

    La Ricetta Tradizionale dei Muscoli Ripieni

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 1 kg di cozze (preferibilmente freschissime)
    • 100 g di pangrattato
    • 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
    • 2 spicchi d’aglio tritati
    • 1 ciuffo di prezzemolo fresco tritato
    • 1 uovo
    • 50 g di pinoli
    • 30 g di olive taggiasche denocciolate e sminuzzate
    • Scorza di limone grattugiata (opzionale)
    • Sale e pepe q.b.
    • Olio extravergine d’oliva
    • Vino bianco secco (per la cottura)

    Procedimento:

    1. Pulire le cozze
      • Spazzolatele bene sotto acqua corrente per eliminare residui di sabbia e alghe.
      • Eliminate il bisso (il filamento che fuoriesce dalle valve).
      • Aprirle a crudo con un coltellino, facendo leva tra le valve, e tenere solo la metà con la polpa.
    2. Preparare il ripieno
      • In una ciotola, mescolare il pangrattato, Parmigiano, aglio, prezzemolo, pinoli, olive, scorza di limone, sale e pepe.
      • Aggiungere l’uovo e un filo d’olio, amalgamando fino a ottenere un composto omogeneo.
    3. Farcire e richiudere le cozze
      • Distribuire il ripieno sulle valve con la polpa.
      • Richiuderle premendo delicatamente (non devono essere sigillate perfettamente).
    4. Cuocere i muscoli ripieni
      • In una padella capiente, scaldare un filo d’olio e disporre le cozze in un unico strato.
      • Sfumare con un goccio di vino bianco, coprire e cuocere a fuoco medio per 5-7 minuti, finché le valve non si aprono e il ripieno risulta dorato.
    5. Servire
      • Spolverizzare con altro prezzemolo fresco e un filo d’olio a crudo.
      • Portare in tavola ben caldi, con fette di pane casereccio per raccogliere il sughetto!

    Dove e Quando Mangiare i Muscoli Ripieni in Liguria

    Questo piatto è tipico delle friggitorie e trattorie liguri, soprattutto nelle zone di Genova, Recco e Camogli. Si trova spesso nei menu delle sagre di pesce in estate, ma è perfetto anche in inverno, grazie al suo sapore deciso.

    Alcuni posti dove assaggiarli:

    • Genova: Antica Friggitoria Carega, Trattoria da Maria
    • Recco: Osteria dei Pescatori
    • Camogli: Ristorante La Cucina di Nonna Nina

    Abbinamento con Vini Liguri

    I muscoli ripieni hanno un sapore intenso ma equilibrato, che si sposa bene con:

    • Vermentino Ligure: fresco e minerale, contrasta la sapidità delle cozze.
    • Pigato: più strutturato, regge bene il gusto del ripieno.
    • Birra artigianale ligure: una bionda leggera può essere un’ottima alternativa.

    Curiosità e Varianti

    • In alcune versioni, al ripieno si aggiunge pancetta o salsiccia per un tocco più ricco.
    • A Savona, esiste una variante con pomodoro fresco nel ripieno.
    • In alcune sagre, i muscoli ripieni vengono fritti per una versione ancora più croccante!

    Conclusioni

    I muscoli ripieni sono un trionfo di sapori liguri: il mare delle cozze, la rusticità del pane, la dolcezza dei pinoli e il profumo delle erbe aromatiche. Se visitate la Liguria, non perdete l’occasione di assaggiarli in una vera trattoria di pesce!

    E voi, li avete mai preparati? Qual è la vostra variante preferita?

  • Stoccafisso alla Ligure: Un Piatto Ricco di Storia e Sapori

    Stoccafisso alla Ligure: Un Piatto Ricco di Storia e Sapori

    La Liguria è una regione che sa trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapore, e lo stoccafisso alla ligure o stoccafisso accomodato ne è un perfetto esempio. A differenza del baccalà (che è salato), lo stoccafisso è merluzzo essiccato, e nella tradizione ligure viene preparato in umido con olive, pinoli e pomodoro, creando un piatto rustico e gustoso.

    Le Origini dello Stoccafisso in Liguria

    Lo stoccafisso arrivò in Liguria grazie ai commerci marittimi con il Nord Europa, dove il pesce veniva essiccato per conservarlo a lungo. I liguri, abili nel recuperare sapori dal mare, lo reinterpretarono con ingredienti locali come olive taggiasche, pinoli e vino bianco, creando una ricetta unica.

    La Ricetta Tradizionale dello Stoccafisso alla Ligure

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 600 g di stoccafisso già ammollato (o 300 g se secco)
    • 200 g di patate
    • 50 g di olive taggiasche denocciolate
    • 20 g di pinoli
    • 1 cipolla bianca
    • 2 spicchi d’aglio
    • 300 ml di passata di pomodoro
    • 1 bicchiere di vino bianco secco
    • Prezzemolo fresco
    • Sale e pepe q.b.
    • Olio extravergine d’oliva

    Procedimento:

    1. Preparare lo stoccafisso: se usate il pesce secco, ammollatelo in acqua per 2-3 giorni, cambiando l’acqua spesso. Se già ammollato, sciacquatelo e tagliatelo a pezzi.
    2. Soffritto: in una pentola capiente, fate appassire la cipolla e l’aglio tritati con un filo d’olio.
    3. Aggiungere il pesce: unite lo stoccafisso e fatelo rosolare leggermente. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare.
    4. Pomodoro e patate: aggiungete la passata, le patate a cubetti, le olive e i pinoli. Coprite con acqua calda e cuocete a fuoco basso per circa 40 minuti.
    5. Regolare di sale e pepe: lo stoccafisso può essere già salato, quindi assaggiate prima di aggiungere altro sale.
    6. Servire: spolverizzate con prezzemolo fresco e un filo d’olio a crudo.

    Dove e Quando Mangiare lo Stoccafisso alla Ligure

    Questo piatto è tipico della cucina casalinga ligure, ma si trova anche in alcune trattorie tradizionali, soprattutto nell’entroterra e nelle zone di Imperia e Savona. È un piatto perfetto per l’autunno e l’inverno, quando si cercano sapori robusti e riscaldanti.

    Alcuni posti dove assaggiarlo:

    • Genova: Trattoria Rosmarino, Osteria di Vico Palla
    • Imperia: Ristorante La Pia
    • Savona: Osteria dei Merli

    Abbinamento con Vini Liguri

    Lo stoccafisso ha un sapore deciso ma non troppo forte, quindi si abbina bene con:

    • Rossese di Dolceacqua: un vino rosso leggero ma aromatico, perfetto per i piatti di pesce in umido.
    • Vermentino Ligure: se preferite il bianco, la sua freschezza contrasta bene con la ricchezza del piatto.
    • Pigato: più strutturato, regge bene i sapori intensi delle olive e del pomodoro.

    Curiosità e Varianti

    In alcune zone della Liguria, lo stoccafisso si prepara anche in bianco, senza pomodoro, con maggiorana e aglio. Un’altra versione prevede l’aggiunta di funghi secchi, che donano un sapore ancora più rustico.

    Conclusioni

    Lo stoccafisso alla ligure è un piatto che racconta la storia marinara e contadina della regione, unendo ingredienti poveri in un risultato ricco e saporito. Se passate dalla Liguria, provatelo in una delle tante osterie tradizionali!

    Voi lo avete mai cucinato? Qual è la vostra versione preferita?

  • La Frittura di Paranza in Liguria: Tradizione e Gusto

    La Frittura di Paranza in Liguria: Tradizione e Gusto

    La Liguria è una terra ricca di sapori legati al mare, e tra le sue specialità più amate c’è la frittura di paranza, un piatto semplice ma ricco di tradizione. Si tratta di una frittura mista di piccoli pesci, croccante e dorata, che racconta la storia della cucina marinara ligure.

    Cos’è la Frittura di Paranza?

    Il termine “paranza” deriva dal dialetto ligure e indica un misto di pesciolini appena pescati, solitamente alici, triglie, boghe, moscardini, calamaretti e gamberetti. L’importante è che il pesce sia fresco e di piccole dimensioni, per garantire una cottura uniforme e una croccantezza perfetta.

    La Ricetta Tradizionale

    Ingredienti (per 4 persone):

    • 500 g di pesce misto (alici, boghe, calamaretti, gamberetti)
    • Farina di grano tenero q.b.
    • Sale fino e sale grosso
    • Olio di semi di arachide per friggere
    • Limone a spicchi

    Procedimento:

    1. Pulire il pesce: sciacquarlo sotto acqua fredda e asciugarlo bene con carta assorbente. Se necessario, eviscerare i pesci più grandi, mentre i piccoli (come le alici) possono essere lasciati interi.
    2. Infarinare: passare il pesce nella farina, scuotendo per eliminare l’eccesso.
    3. Friggere: in una padella capiente, scaldare abbondante olio (deve essere ben caldo, circa 170°C). Friggere il pesce in piccole quantità per evitare che si attacchi.
    4. Scolare e salare: una volta dorato (in pochi minuti), togliere il pesce con una schiumarola e adagiarlo su carta assorbente. Condire con sale grosso.
    5. Servire: accompagnare con spicchi di limone e mangiare subito, ben caldo!

    Dove e Quando Gustare la Frittura di Paranza in Liguria

    La frittura di paranza è un piatto tipico delle trattorie e friggitorie liguri, soprattutto quelle vicino al porto. Alcuni luoghi dove assaggiarla:

    • Genova: Antica Friggitoria Carega, Trattoria da Maria
    • Camogli: Ristorante Bar Stella Marina
    • Santa Margherita Ligure: Trattoria Baicin
    • Chiavari: Osteria dell’Acciugheta

    È perfetta come antipasto o secondo piatto, soprattutto in estate, quando il pesce è più abbondante e saporito.

    Abbinamento con Vini Liguri

    Per accompagnare questa frittura, l’ideale è un vino bianco fresco e minerale:

    • Pigato: aromatico e leggermente speziato, perfetto con i sapori di mare.
    • Vermentino: fresco e agrumato, bilancia la sapidità del pesce.
    • Cinque Terre Bianco: un blend di Bosco, Albarola e Vermentino, elegante e persistente.

    Conclusioni

    La frittura di paranza è un must della cucina ligure, da gustare in compagnia con un buon bicchiere di vino locale. Se passate dalla Liguria, non perdete l’occasione di assaggiarla in una delle tante locande sul mare!

    E voi, l’avete mai provata? 

  • I dolci liguri della tradizione: pandolce, canestrelli e castagnaccio

    I dolci liguri della tradizione: pandolce, canestrelli e castagnaccio

    La pasticceria ligure è un trionfo di sapori semplici ma ricchi di storia, dove ingredienti poveri come castagne, olio d’oliva e uvetta si trasformano in capolavori di gusto. Tra dolci natalizi, biscotti da tè e dessert contadini, ecco una guida ai tre dolci tradizionali che devi assolutamente conoscere (e assaggiare) in Liguria.


    1. Pandolce Genovese: il Re dei Dolci Liguri

    Storia e Curiosità

    • Nato nel ’500 come dolce delle feste (soprattutto Natale)
    • Due versioni:
      • Pandolce alto (soffice, con lievito)
      • Pandolce basso (più compatto, senza lievito)

    Ingredienti Tradizionali

    ✔ Uvetta e pinoli
    ✔ Acqua di fiori d’arancio
    ✔ Scorza di arancia candita

    Dove Assaggiarlo

    • Pasticceria Profumo (Genova) – La ricetta originale dal 1950
    • Antico Forno della Casana (Chiavari) – Versione bassa croccante

    2. Canestrelli: i Biscotti della Nonna

    Caratteristiche

    • Forma a fiore con buco centrale
    • Croccanti fuori, friabili dentro
    • Aroma di vaniglia o limone

    Ricetta Base

    IngredientiQuantità
    Farina250 g
    Burro150 g
    Zucchero100 g
    Uova1
    Vaniglia1 bacca

    Cottura: 180°C per 12 minuti

    Dove Trovare i Migliori

    • Forno di Pegli (Genova) – Cotti in stampi di rame
    • Pasticceria Besio (Finale Ligure) – Con glassa al cioccolato

    3. Castagnaccio: il Dolce Povero dell’Entroterra

    Origini Contadine

    • Nato nelle zone montane dove la farina di castagne sostituiva quella di grano
    • Senza uova né burro (vegano ante litteram)

    Ingredienti Tipici

    • Farina di castagne
    • Olio d’oliva
    • Rosmarino
    • Pinoli e uvetta

    Dove Gustarlo

    • Rifugio Monte Fasce (Genova) – Servito con ricotta fresca
    • Osteria del Vico (Torriglia) – Nella zona di produzione delle castagne

    🍴 ABBINAMENTI IDEALI

    DolceBevanda Consigliata
    PandolceVin Santo o Passito ligure
    CanestrelliMoscato di Strevi o tè Earl Grey
    CastagnaccioVino novello o latte caldo

    📅 QUANDO ASSAGGIARLI

    • Pandolce: tutto l’anno, ma soprattutto a Natale
    • Canestrelli: perfetti per la colazione o la merenda
    • Castagnaccio: autunno e inverno (stagione delle castagne)

    🍯 VARIANTI DA PROVARE

    • Pandolce al cioccolato (versione moderna)
    • Canestrelli al pistacchio
    • Castagnaccio con gorgonzola (abbinamento salato-dolce)

    Conclusione: Dolci che Raccontano una Regione

    Questi tre dessert rappresentano l’essenza della Liguria:

    • Pandolce: la ricchezza della Repubblica Marinara
    • Canestrelli: l’eleganza semplice delle nonne liguri
    • Castagnaccio: l’ingegno della cucina povera

    Quale vuoi assaggiare per primo? 

  • Polpo alla Ligure: il re della tavola in Liguria

    Polpo alla Ligure: il re della tavola in Liguria

    Nella cucina ligure, il polpo (o puppu in dialetto) regna sovrano: piatto povero dei pescatori diventato un’istituzione, si prepara in due modi classici – in umido con patate o lessato al limone – che ne esaltano la consistenza tenera e il sapore di mare.

    Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo piatto simbolo, dalla ricetta tradizionale ai ristoranti dove assaggiarne le versioni più autentiche.


    🐙 Polpo alla Ligure: Due Ricette per un Mito

    1. Polpo in Umido con Patate (Puppu co-e patate)

    Ingredienti per 4 persone:

    • 1 polpo fresco (circa 1 kg)
    • 500 g patate a pasta gialla
    • 1 costa di sedano
    • 2 pomodori maturi
    • 1 bicchiere di vino bianco
    • Olive taggiasche
    • Pinoli
    • Aglio e prezzemolo

    Preparazione:

    1. Ammorbidire il polpo (congelarlo 24h o batterlo col batticarne)
    2. Rosolare aglio e sedano, sfumare col vino
    3. Aggiungere il polpo a pezzi, i pomodori e cuocere 40 minuti
    4. Unire le patate a cubetti e finire la cottura
    5. Servire con pinoli, olive e prezzemolo

    Segreto: Usare polpo di scoglio (più saporito)


    2. Polpo Lessato con Limone (Puppu bollito)

    La versione più semplice:

    • Lessare il polpo in acqua con alloro per 1 ora
    • Tagliarlo a pezzi e condire con:
      • Olio EVO
      • Limone
      • Prezzemolo

    Perfetto come: Antipasto o piatto freddo estivo


    🌊 La Storia: Piatto dei Pescatori

    • Nato nelle cucine delle tonnare liguri
    • Ricetta tramandata oralmente
    • Oggi simbolo di osterie e sagre di mare

    🍽️ Dove Assaggiare il Polpo più Buono

    Top 3 Ristoranti

    1. Trattoria da Maria (Genova) – Polpo in umido con ciuppin (zuppa di pesce)
    2. Osteria del Vico Pila (Camogli) – Versione con patate al pesto
    3. Antica Osteria di Vico Palla (Santa Margherita) – Polpo alla griglia con verdure

    🍷 Abbinamenti Perfetti

    • Vino: Vermentino ligure o Pigato
    • Contorno: Focaccia di Recco
    • Dopo pasto: Grappa di mare (alcuni ristoranti la servono)

    💡 Curiosità

    • A Genova si dice: “O te gh’æ i schei o te gh’æ o puppu” (“O hai i soldi o hai il polpo”)
    • Il polpo più grande pescato in Liguria pesava 12 kg (record a Camogli nel 1998)

    Conclusione: Un Piatto che Racconta il Mare

    Il polpo alla ligure è:

    • Sostanza per chi lavora in mare
    • Poesia di sapori semplici
    • Storia di una regione marinara

    L’hai mai provato?

  • Frisceu di Bianchetti: una frittura che sa di Liguria

    Frisceu di Bianchetti: una frittura che sa di Liguria

    Un piatto povero che racconta il mare ligure

    frisceu di bianchetti (o frisciòi de gianchetti in genovese) sono una delle preparazioni più iconiche della cucina ligure:

    • Sapore di mare grazie ai bianchetti (neonata)
    • Croccantezza perfetta della pastella
    • Tradizione antichissima dei pescatori

    Tipici della Riviera di Levante (soprattutto tra Recco e Camogli), questi piccoli fritti rappresentano l’essenza della cucina marinara povera ma ricca di gusto.


    La Storia: dalle reti dei pescatori alle friggitorie

    Origini popolari

    • Nati come modo per utilizzare il pescato minuto
    • Cibo dei pescatori durante le lunghe giornate in mare
    • Tradizionalmente preparati per la festa di San Giuseppe

    Curiosità

    • Il nome frisceu deriva dal latino frixus (fritto)
    • A Genova si chiamano anche “frittelle di gianchetti”

    La Ricetta Tradizionale

    Ingredienti per 4 persone

    ComponenteQuantitàNote
    Bianchetti freschissimi300 gLavati e asciugati
    Farina 00150 gMeglio se “di forza”
    Acqua gassata fredda200 mlPer una pastella leggera
    Uovo (facoltativo)1Per chi la vuole più corposa
    Saleq.b.
    Olio EVOPer friggereLigure DOP
    Limone1A spicchi per servire

    Preparazione passo-passo

    1. Preparare la pastella:
      • Mescolare farina, acqua gassata e sale
      • Aggiungere l’uovo solo per una versione più sostanziosa
      • Deve risultare liscia e poco densa
    2. Incorporare i bianchetti:
      • Aggiungerli all’ultimo momento per non romperli
      • Mescolare delicatamente
    3. Friggere:
      • Scaldare l’olio in padella antiaderente
      • Versare cucchiai di impasto
      • Cuocere 2 minuti per lato fino a doratura
    4. Servire:
      • Su carta assorbente
      • Con spicchi di limone e foglie di alloro fritto

    I Segreti delle Friggitorie Storiche

    Trucchi per una frittura perfetta

    ✔ Olio a 170°C (mai fumante)
    ✔ Bianchetti freschissimi (devono essere brillanti)
    ✔ Non mescolare troppo per non rompere il pesce

    Varianti locali

    • A Sestri Levante: Con aggiunta di prezzemolo tritato
    • A Chiavari: Versione più spessa con lievito di birra

    Dove Assaggiare i Frisceu più Buoni

    Top 3 Locali

    1. Friggitoria Carega (Genova) – Dal 1952
    2. Osteria del Mare (Camogli) – Con vista sul porticciolo
    3. Antica Sciamadda (Recco) – Vicino alla focacceria più famosa

    Abbinamenti e Servizio

    Come gustarli

    • Appena fritti (perdono rapidamente croccantezza)
    • In coni di carta come street food

    Cosa bere

    • Vermentino giovane e fresco
    • Birra artigianale chiara per contrastare il gusto di mare

    Curiosità

    Perché si chiamano “bianchetti”?

    Dal colore bianco-argenteo del pesce (larve di acciuga o sardina)

    Riconoscimenti

    • Presidio Slow Fish per la pesca sostenibile

    Conclusione: croccanti come il mare di aprile

    I frisceu di bianchetti sono:

    • Memoria della Liguria povera e genuina
    • Festa in ogni boccone
    • Sapere che si tramanda da generazioni

    Li hai mai provati?

  • Acciughe Ripiene: un piatto che sa di Liguria

    Acciughe Ripiene: un piatto che sa di Liguria

    Un piatto povero diventato simbolo di sapienza marinara

    Le acciughe ripiene (in genovese anxoeuæ en sciuscia) sono una di quelle ricette che raccontano l’anima della Liguria:

    • Sapore di mare dalle acciughe del Ponente
    • Profumo di entroterra con erbe aromatiche e pinoli
    • Tecnica antica che trasforma un pesce umile in una delizia

    Prodotto tipico della Riviera di Ponente (specialmente tra Imperia e Sanremo), questo piatto unisce la tradizione dei pescatori alla creatività delle massaie liguri.


    La Storia: dalle barche dei pescatori alle osterie

    Origini popolari

    • Nato come modo per utilizzare le acciughe meno pregiate
    • Ricetta tramandata oralmente nelle famiglie di pescatori
    • La versione “in sciuscia” (fritta) era il cibo dei marinai

    L’evoluzione

    Dalla cucina povera è diventato:
    ✔ Antipasto da osteria
    ✔ Piatto festivo (soprattutto per la Vigilia di Natale)


    La Ricetta Originale

    Ingredienti per 4 persone

    ComponenteQuantitàNote
    Acciughe fresche20Sgusciate e aperte a libro
    Pangrattato100gMeglio se raffermo
    Pinoli30gTipici della Liguria
    Aglio1 spicchioTritato finemente
    Prezzemolo1 mazzoSolo foglie
    Uvetta20gAmmollata in acqua
    Vino bianco50mlPer bagnare il ripieno
    Olio EVOq.b.Ligure DOP

    Preparazione passo-passo

    1. Pulire le acciughe: Eliminare testa e lisca, aprirle mantenendo i due filetti uniti
    2. Preparare il ripieno:
      • Unire pangrattato, pinoli, aglio, prezzemolo e uvetta
      • Bagnare con vino bianco fino a ottenere un composto morbido
    3. Farciare le acciughe:
      • Distribuire il ripieno sui filetti
      • Richiuderle delicatamente
    4. Cottura:
      • Versione al forno: 180°C per 15 minuti con olio
      • Versione fritta (tradizionale): Friggere in olio bollente 2 minuti

    I Segreti delle Nonne Liguri

    Trucchi per un risultato perfetto

    • Scegliere acciughe medie (né troppo grandi né piccole)
    • Usare pane raffermo di Altamura per il ripieno
    • Aggiungere scorza di limone grattugiata per freschezza

    Varianti locali

    • A Noli: Con aggiunta di capperi
    • Ad Albenga: Con pangrattato alle noci

    Dove Assaggiare le Migliori Acciughe Ripiene

    Top 3 Osterie

    1. Trattoria della Raibetta (Imperia)
      • Servite sia fritte che al forno
    2. Osteria del Vico Pila (Genova)
      • Versione con aggiunta di patate
    3. Ristorante Manuelina (Sanremo)
      • Ricetta storica dal 1929

    Abbinamenti e Servizio

    Come presentarle

    • Su fette di pane carasau
    • Con verdure gratinate

    Cosa bere

    • Vino Pigato dell’Albenganese
    • Vermentino se servite fritte

    Curiosità

    Perché si chiamano “en sciuscia”?

    Dal termine ligure sciusciâ (“soffiare”), perché quando si friggevano:

    • I pescatori soffiavano sull’olio bollente per controllarne la temperatura

    Riconoscimenti

    • Inserite nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Liguri

    Un concentrato di Liguria in un boccone

    Le acciughe ripiene sono più di un piatto:

    • Raccontano la storia di una regione tra mare e collina
    • Profumano di basilico e salsedine
    • Sanno di tradizione che resiste

    Le hai mai provate?

  • Vini liguri da provare: dai bianchi di Cinque Terre al Rossese

    Vini liguri da provare: dai bianchi di Cinque Terre al Rossese

    La Liguria, con i suoi terrazzamenti a picco sul mare e il clima mediterraneo, produce vini unici, spesso poco conosciuti fuori dalla regione. Tra uvaggi autoctoni e piccole produzioni artigianali, la viticoltura ligure è una scoperta continua per gli appassionati di enologia.

    Ecco una selezione dei vini liguri da provare assolutamente, con abbinamenti e cantine da visitare.


    1. Cinque Terre DOC – Il Vino delle Scogliere

    Caratteristiche:

    • Vitigni principali: Bosco, Albarola, Vermentino
    • Colore: Giallo paglierino con riflessi dorati
    • Sapore: Fresco, minerale, con note agrumate e di macchia mediterranea

    Abbinamenti ideali:

    • Acciughe al limone
    • Pasta al pesto
    • Frittura di pesce

    Dove assaggiarlo:

    • Cantine Possa (Monterosso al Mare)
    • Azienda Agricola Forlini Capellini (Riomaggiore)

    2. Vermentino Ligure – L’Elegante Bianco della Riviera

    Zone di produzione:

    • Riviera di Ponente (Albenga, Andora)
    • Riviera di Levante (Portofino, Sestri Levante)

    Stile:

    • Freschezza e sapidità grazie alla brezza marina
    • Note di pesca bianca, ginestra e mandorla

    Perché piace: È perfetto come aperitivo al mare.


    3. Pigato – Il Vino Aromatico per il Pesce

    Cosa lo rende speciale:

    • Uva autoctona ligure (parente del Vermentino)
    • Profumi intensi di fiori bianchi e frutta esotica
    • Finale leggermente ammandorlato

    Abbinamenti top:

    • Buridda di pesce
    • Torta di verdure ripiena

    Cantine consigliate:

    • Bruna (Albenga)
    • Terre Bianche (Pietra Ligure)

    4. Rossese di Dolceacqua – Il Vino Rosso da Meditazione

    Un rosso leggero ma complesso

    • Vitigno: Rossese (autoctono)
    • Colore: Rubino chiaro
    • Sapore: Fragoline di bosco, violetta, pepe rosa

    Curiosità:

    • Amato da Napoleone
    • Abbinamento perfetto con la cucina ligure di montagna (coniglio alle olive, ravioli al sugo di carne)

    Dove assaggiarlo:

    • EnoRiva (Dolceacqua)
    • Ka’Manciné (Ventimiglia)

    5. Sciacchetrà – Il Vino Passito delle Cinque Terre

    Il “gioiello” dolce della Liguria

    • Come si produce: Uve appassite al sole
    • Gusto: Miele, albicocca secca, spezie dolci

    Ideale con:

    • Biscotti secchi liguri
    • Formaggi stagionati

    Produzione rara: Solo 2.000 bottiglie l’anno!


    6. Granaccia e Ormeasco – I Rossi dell’Entroterra

    Vitigni da scoprire:

    • Granaccia (corposo, da abbinare a selvaggina)
    • Ormeasco (versione ligure del Dolcetto, più fresco)

    Zona: Valle Arroscia e Alta Val Tanaro


    Mappa delle Cantine da Visitare

    📍 Ponente:

    • Bruna (Albenga – Pigato)
    • EnoRiva (Dolceacqua – Rossese)

    📍 Levante:

    • Cantine Possa (Cinque Terre)
    • Bisson (Portofino – Vermentino)

    Consigli per Degustare i Vini Liguri

    ✔ Servire il Vermentino a 10-12°C
    ✔ Il Rossese va bevuto giovane (entro 3-4 anni)
    ✔ Visitare le cantine in primavera per vedere le vigne in fiore


    Conclusione

    I vini liguri, nati tra il mare e le montagne, sono espressione di un territorio unico. Dal minerale Cinque Terre al fruttato Rossese, ogni bottiglia racconta una storia di passione e fatica.

    Quale di questi vini vuoi assaggiare per primo?