Cucina

  • Polpo alla Ligure: il re della tavola in Liguria

    Polpo alla Ligure: il re della tavola in Liguria

    Nella cucina ligure, il polpo (o puppu in dialetto) regna sovrano: piatto povero dei pescatori diventato un’istituzione, si prepara in due modi classici – in umido con patate o lessato al limone – che ne esaltano la consistenza tenera e il sapore di mare.

    Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo piatto simbolo, dalla ricetta tradizionale ai ristoranti dove assaggiarne le versioni più autentiche.


    🐙 Polpo alla Ligure: Due Ricette per un Mito

    1. Polpo in Umido con Patate (Puppu co-e patate)

    Ingredienti per 4 persone:

    • 1 polpo fresco (circa 1 kg)
    • 500 g patate a pasta gialla
    • 1 costa di sedano
    • 2 pomodori maturi
    • 1 bicchiere di vino bianco
    • Olive taggiasche
    • Pinoli
    • Aglio e prezzemolo

    Preparazione:

    1. Ammorbidire il polpo (congelarlo 24h o batterlo col batticarne)
    2. Rosolare aglio e sedano, sfumare col vino
    3. Aggiungere il polpo a pezzi, i pomodori e cuocere 40 minuti
    4. Unire le patate a cubetti e finire la cottura
    5. Servire con pinoli, olive e prezzemolo

    Segreto: Usare polpo di scoglio (più saporito)


    2. Polpo Lessato con Limone (Puppu bollito)

    La versione più semplice:

    • Lessare il polpo in acqua con alloro per 1 ora
    • Tagliarlo a pezzi e condire con:
      • Olio EVO
      • Limone
      • Prezzemolo

    Perfetto come: Antipasto o piatto freddo estivo


    🌊 La Storia: Piatto dei Pescatori

    • Nato nelle cucine delle tonnare liguri
    • Ricetta tramandata oralmente
    • Oggi simbolo di osterie e sagre di mare

    🍽️ Dove Assaggiare il Polpo più Buono

    Top 3 Ristoranti

    1. Trattoria da Maria (Genova) – Polpo in umido con ciuppin (zuppa di pesce)
    2. Osteria del Vico Pila (Camogli) – Versione con patate al pesto
    3. Antica Osteria di Vico Palla (Santa Margherita) – Polpo alla griglia con verdure

    🍷 Abbinamenti Perfetti

    • Vino: Vermentino ligure o Pigato
    • Contorno: Focaccia di Recco
    • Dopo pasto: Grappa di mare (alcuni ristoranti la servono)

    💡 Curiosità

    • A Genova si dice: “O te gh’æ i schei o te gh’æ o puppu” (“O hai i soldi o hai il polpo”)
    • Il polpo più grande pescato in Liguria pesava 12 kg (record a Camogli nel 1998)

    Conclusione: Un Piatto che Racconta il Mare

    Il polpo alla ligure è:

    • Sostanza per chi lavora in mare
    • Poesia di sapori semplici
    • Storia di una regione marinara

    L’hai mai provato?

  • Frisceu di Bianchetti: una frittura che sa di Liguria

    Frisceu di Bianchetti: una frittura che sa di Liguria

    Un piatto povero che racconta il mare ligure

    frisceu di bianchetti (o frisciòi de gianchetti in genovese) sono una delle preparazioni più iconiche della cucina ligure:

    • Sapore di mare grazie ai bianchetti (neonata)
    • Croccantezza perfetta della pastella
    • Tradizione antichissima dei pescatori

    Tipici della Riviera di Levante (soprattutto tra Recco e Camogli), questi piccoli fritti rappresentano l’essenza della cucina marinara povera ma ricca di gusto.


    La Storia: dalle reti dei pescatori alle friggitorie

    Origini popolari

    • Nati come modo per utilizzare il pescato minuto
    • Cibo dei pescatori durante le lunghe giornate in mare
    • Tradizionalmente preparati per la festa di San Giuseppe

    Curiosità

    • Il nome frisceu deriva dal latino frixus (fritto)
    • A Genova si chiamano anche “frittelle di gianchetti”

    La Ricetta Tradizionale

    Ingredienti per 4 persone

    ComponenteQuantitàNote
    Bianchetti freschissimi300 gLavati e asciugati
    Farina 00150 gMeglio se “di forza”
    Acqua gassata fredda200 mlPer una pastella leggera
    Uovo (facoltativo)1Per chi la vuole più corposa
    Saleq.b.
    Olio EVOPer friggereLigure DOP
    Limone1A spicchi per servire

    Preparazione passo-passo

    1. Preparare la pastella:
      • Mescolare farina, acqua gassata e sale
      • Aggiungere l’uovo solo per una versione più sostanziosa
      • Deve risultare liscia e poco densa
    2. Incorporare i bianchetti:
      • Aggiungerli all’ultimo momento per non romperli
      • Mescolare delicatamente
    3. Friggere:
      • Scaldare l’olio in padella antiaderente
      • Versare cucchiai di impasto
      • Cuocere 2 minuti per lato fino a doratura
    4. Servire:
      • Su carta assorbente
      • Con spicchi di limone e foglie di alloro fritto

    I Segreti delle Friggitorie Storiche

    Trucchi per una frittura perfetta

    ✔ Olio a 170°C (mai fumante)
    ✔ Bianchetti freschissimi (devono essere brillanti)
    ✔ Non mescolare troppo per non rompere il pesce

    Varianti locali

    • A Sestri Levante: Con aggiunta di prezzemolo tritato
    • A Chiavari: Versione più spessa con lievito di birra

    Dove Assaggiare i Frisceu più Buoni

    Top 3 Locali

    1. Friggitoria Carega (Genova) – Dal 1952
    2. Osteria del Mare (Camogli) – Con vista sul porticciolo
    3. Antica Sciamadda (Recco) – Vicino alla focacceria più famosa

    Abbinamenti e Servizio

    Come gustarli

    • Appena fritti (perdono rapidamente croccantezza)
    • In coni di carta come street food

    Cosa bere

    • Vermentino giovane e fresco
    • Birra artigianale chiara per contrastare il gusto di mare

    Curiosità

    Perché si chiamano “bianchetti”?

    Dal colore bianco-argenteo del pesce (larve di acciuga o sardina)

    Riconoscimenti

    • Presidio Slow Fish per la pesca sostenibile

    Conclusione: croccanti come il mare di aprile

    I frisceu di bianchetti sono:

    • Memoria della Liguria povera e genuina
    • Festa in ogni boccone
    • Sapere che si tramanda da generazioni

    Li hai mai provati?

  • Acciughe Ripiene: un piatto che sa di Liguria

    Acciughe Ripiene: un piatto che sa di Liguria

    Un piatto povero diventato simbolo di sapienza marinara

    Le acciughe ripiene (in genovese anxoeuæ en sciuscia) sono una di quelle ricette che raccontano l’anima della Liguria:

    • Sapore di mare dalle acciughe del Ponente
    • Profumo di entroterra con erbe aromatiche e pinoli
    • Tecnica antica che trasforma un pesce umile in una delizia

    Prodotto tipico della Riviera di Ponente (specialmente tra Imperia e Sanremo), questo piatto unisce la tradizione dei pescatori alla creatività delle massaie liguri.


    La Storia: dalle barche dei pescatori alle osterie

    Origini popolari

    • Nato come modo per utilizzare le acciughe meno pregiate
    • Ricetta tramandata oralmente nelle famiglie di pescatori
    • La versione “in sciuscia” (fritta) era il cibo dei marinai

    L’evoluzione

    Dalla cucina povera è diventato:
    ✔ Antipasto da osteria
    ✔ Piatto festivo (soprattutto per la Vigilia di Natale)


    La Ricetta Originale

    Ingredienti per 4 persone

    ComponenteQuantitàNote
    Acciughe fresche20Sgusciate e aperte a libro
    Pangrattato100gMeglio se raffermo
    Pinoli30gTipici della Liguria
    Aglio1 spicchioTritato finemente
    Prezzemolo1 mazzoSolo foglie
    Uvetta20gAmmollata in acqua
    Vino bianco50mlPer bagnare il ripieno
    Olio EVOq.b.Ligure DOP

    Preparazione passo-passo

    1. Pulire le acciughe: Eliminare testa e lisca, aprirle mantenendo i due filetti uniti
    2. Preparare il ripieno:
      • Unire pangrattato, pinoli, aglio, prezzemolo e uvetta
      • Bagnare con vino bianco fino a ottenere un composto morbido
    3. Farciare le acciughe:
      • Distribuire il ripieno sui filetti
      • Richiuderle delicatamente
    4. Cottura:
      • Versione al forno: 180°C per 15 minuti con olio
      • Versione fritta (tradizionale): Friggere in olio bollente 2 minuti

    I Segreti delle Nonne Liguri

    Trucchi per un risultato perfetto

    • Scegliere acciughe medie (né troppo grandi né piccole)
    • Usare pane raffermo di Altamura per il ripieno
    • Aggiungere scorza di limone grattugiata per freschezza

    Varianti locali

    • A Noli: Con aggiunta di capperi
    • Ad Albenga: Con pangrattato alle noci

    Dove Assaggiare le Migliori Acciughe Ripiene

    Top 3 Osterie

    1. Trattoria della Raibetta (Imperia)
      • Servite sia fritte che al forno
    2. Osteria del Vico Pila (Genova)
      • Versione con aggiunta di patate
    3. Ristorante Manuelina (Sanremo)
      • Ricetta storica dal 1929

    Abbinamenti e Servizio

    Come presentarle

    • Su fette di pane carasau
    • Con verdure gratinate

    Cosa bere

    • Vino Pigato dell’Albenganese
    • Vermentino se servite fritte

    Curiosità

    Perché si chiamano “en sciuscia”?

    Dal termine ligure sciusciâ (“soffiare”), perché quando si friggevano:

    • I pescatori soffiavano sull’olio bollente per controllarne la temperatura

    Riconoscimenti

    • Inserite nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Liguri

    Un concentrato di Liguria in un boccone

    Le acciughe ripiene sono più di un piatto:

    • Raccontano la storia di una regione tra mare e collina
    • Profumano di basilico e salsedine
    • Sanno di tradizione che resiste

    Le hai mai provate?

  • Vini liguri da provare: dai bianchi di Cinque Terre al Rossese

    Vini liguri da provare: dai bianchi di Cinque Terre al Rossese

    La Liguria, con i suoi terrazzamenti a picco sul mare e il clima mediterraneo, produce vini unici, spesso poco conosciuti fuori dalla regione. Tra uvaggi autoctoni e piccole produzioni artigianali, la viticoltura ligure è una scoperta continua per gli appassionati di enologia.

    Ecco una selezione dei vini liguri da provare assolutamente, con abbinamenti e cantine da visitare.


    1. Cinque Terre DOC – Il Vino delle Scogliere

    Caratteristiche:

    • Vitigni principali: Bosco, Albarola, Vermentino
    • Colore: Giallo paglierino con riflessi dorati
    • Sapore: Fresco, minerale, con note agrumate e di macchia mediterranea

    Abbinamenti ideali:

    • Acciughe al limone
    • Pasta al pesto
    • Frittura di pesce

    Dove assaggiarlo:

    • Cantine Possa (Monterosso al Mare)
    • Azienda Agricola Forlini Capellini (Riomaggiore)

    2. Vermentino Ligure – L’Elegante Bianco della Riviera

    Zone di produzione:

    • Riviera di Ponente (Albenga, Andora)
    • Riviera di Levante (Portofino, Sestri Levante)

    Stile:

    • Freschezza e sapidità grazie alla brezza marina
    • Note di pesca bianca, ginestra e mandorla

    Perché piace: È perfetto come aperitivo al mare.


    3. Pigato – Il Vino Aromatico per il Pesce

    Cosa lo rende speciale:

    • Uva autoctona ligure (parente del Vermentino)
    • Profumi intensi di fiori bianchi e frutta esotica
    • Finale leggermente ammandorlato

    Abbinamenti top:

    • Buridda di pesce
    • Torta di verdure ripiena

    Cantine consigliate:

    • Bruna (Albenga)
    • Terre Bianche (Pietra Ligure)

    4. Rossese di Dolceacqua – Il Vino Rosso da Meditazione

    Un rosso leggero ma complesso

    • Vitigno: Rossese (autoctono)
    • Colore: Rubino chiaro
    • Sapore: Fragoline di bosco, violetta, pepe rosa

    Curiosità:

    • Amato da Napoleone
    • Abbinamento perfetto con la cucina ligure di montagna (coniglio alle olive, ravioli al sugo di carne)

    Dove assaggiarlo:

    • EnoRiva (Dolceacqua)
    • Ka’Manciné (Ventimiglia)

    5. Sciacchetrà – Il Vino Passito delle Cinque Terre

    Il “gioiello” dolce della Liguria

    • Come si produce: Uve appassite al sole
    • Gusto: Miele, albicocca secca, spezie dolci

    Ideale con:

    • Biscotti secchi liguri
    • Formaggi stagionati

    Produzione rara: Solo 2.000 bottiglie l’anno!


    6. Granaccia e Ormeasco – I Rossi dell’Entroterra

    Vitigni da scoprire:

    • Granaccia (corposo, da abbinare a selvaggina)
    • Ormeasco (versione ligure del Dolcetto, più fresco)

    Zona: Valle Arroscia e Alta Val Tanaro


    Mappa delle Cantine da Visitare

    📍 Ponente:

    • Bruna (Albenga – Pigato)
    • EnoRiva (Dolceacqua – Rossese)

    📍 Levante:

    • Cantine Possa (Cinque Terre)
    • Bisson (Portofino – Vermentino)

    Consigli per Degustare i Vini Liguri

    ✔ Servire il Vermentino a 10-12°C
    ✔ Il Rossese va bevuto giovane (entro 3-4 anni)
    ✔ Visitare le cantine in primavera per vedere le vigne in fiore


    Conclusione

    I vini liguri, nati tra il mare e le montagne, sono espressione di un territorio unico. Dal minerale Cinque Terre al fruttato Rossese, ogni bottiglia racconta una storia di passione e fatica.

    Quale di questi vini vuoi assaggiare per primo? 

  • I Migliori Piatti di Mare della Cucina Ligure

    I Migliori Piatti di Mare della Cucina Ligure

    La Liguria, con i suoi 300 km di costa, offre una cucina marinara ricca e variegata, dove il pesce fresco è protagonista. Dai piatti poveri della tradizione alle specialità delle feste, la gastronomia ligure sa conquistare con sapori genuini e ingredienti semplici.

    Ecco una selezione dei migliori piatti di mare della Liguria che devi assolutamente provare!

    1. Acciughe Ripiene (Anxoeuæ en sciuscia)

    Le acciughe ripiene sono un piatto tipico della Riviera di Ponente, in particolare di Imperia e Sanremo. Gli ingredienti principali sono:

    • Acciughe fresche dissalate e aperte a libro
    • Ripieno di pangrattato, aglio, prezzemolo, pinoli e uvetta
    • Cotte al forno o fritte per una versione più croccante

    Dove assaggiarle: Trattorie tradizionali di Imperia e Bordighera.

    2. Buridda di Pesce

    La buridda è uno stufato di pesce simile al cacciucco della toscana, ma con meno pomodoro e più erbe aromatiche.

    • Pesce misto (seppie, scorfano, gallinella, baccalà)
    • Sugo a base di vino bianco, pomodoro, aglio e pinoli
    • Spesso accompagnata da fette di pane abbrustolito

    Variante: A Genova si prepara anche la buridda di stoccafisso, con patate e olive taggiasche.

    3. Cappon Magro

    Il cappon magro è un piatto festivo complesso e scenografico, nato come riciclo del cibo dei marinai.

    • Base di gallette o pane raffermo
    • Strati di pesce (gamberi, seppie, polpo, molluschi)
    • Verdure (carote, patate, fagiolini)
    • Salsa verde con uova, acciughe, capperi e aceto

    Curiosità: Si chiama “magro” perché nato come piatto per i giorni di digiuno religioso.

    4. Stoccafisso alla Ligure (Stockfissu)

    Lo stoccafisso (merluzzo essiccato) è un ingrediente fondamentale della cucina ligure, preparato in umido con:

    • Patate e pomodoro
    • Olive taggiasche e pinoli
    • A volte arricchito con cozze o vongole

    Dove mangiarlo: Tipico delle sagre dell’entroterra, come a Recco e Savona.

    5. Frisceu di Bianchetti (Frittelle di Neonata)

    frisceu sono frittelle di pesce, spesso preparate con bianchetti (neonata) o piccoli gamberetti.

    • Pastella leggera di farina e acqua
    • Fritti in abbondante olio d’oliva
    • Serviti con spicchi di limone

    Dove trovarli: Nelle friggitorie di Chiavari, Sestri Levante e Camogli.

    6. Polpo alla Ligure (Puppu alla Ligure)

    Il polpo in Liguria si cucina in due modi principali:

    • Bollito e condito con olio, limone e prezzemolo
    • In umido con patate, pomodoro e olive

    Perfetto con: Un bicchiere di Vermentino o Pigato.

    7. Muscoli Ripieni (Mosciame)

    mitili ripieni sono una specialità di Genova e Savona:

    • Cozze riempite con un impasto di pane, aglio, prezzemolo e pecorino
    • Gratinate al forno

    Variante: A volte si usano anche vongole o tartufi di mare.

    8. Frittura di Paranza

    La frittura di paranza è un classico delle trattorie liguri, con:

    • Pesce misto (alici, calamari, gamberi, triglie)
    • Fritto in olio extravergine d’oliva
    • Servito con fettine di limone

    Dove assaggiarla: Nelle friggitorie storiche di Genova e La Spezia.


    Conclusione

    La cucina di mare ligure è un trionfo di sapori semplici ma intensi, dove il pesce fresco si combina con erbe aromatiche, olio d’oliva e ingredienti poveri. Che tu scelga un piatto elaborato come il cappon magro o una semplice frittura di paranza, la Liguria saprà stupirti!

    Quale di questi piatti vuoi assaggiare per primo? 🍽️ Raccontacelo nei commenti!

  • Pigato: L’Oro Bianco della Liguria tra Mare e Colline

    Pigato: L’Oro Bianco della Liguria tra Mare e Colline

    Il Vino Bianco che Profuma di Mediterraneo

    Il Pigato è il più celebre tra i vini bianchi liguri, un autentico tesoro enologico che nasce tra le colline a picco sul mare della Riviera di Ponente. Con il suo caratteristico colore dorato e profumi che ricordano la macchia mediterranea, questo vino DOC rappresenta perfettamente l’essenza del territorio ligure.

    Storia e Territorio del Pigato

    Origini Antiche e Misteriose

    • Probabile arrivo dalla Grecia antica (il nome deriverebbe da “pigau”, termine ligure per “macchiato”)
    • Coltivato in Liguria da almeno cinque secoli
    • Ottenne la DOC Riviera Ligure di Ponente nel 1988

    Zona di Produzione

    📍 Aree principali:

    • Albenga (cuore della produzione)
    • Finale Ligure
    • Imperia
    • Andora

    🌿 Terroir unico:

    • Vigneti tra 100-300 metri s.l.m.
    • Terreni argillosi e calcarei
    • Vicinanza al mare (entro 5 km) che regala mineralità

    Il Vitigno e la Produzione

    Caratteristiche del Pigato

    • Grappoli medio-grandi con acini dorati e maculati
    • Buccia spessa che resiste all’umidità marina
    • Maturazione tardiva (fine settembre-inizio ottobre)

    Metodo di Vinificazione

    1. Vendemmia manuale in cassette
    2. Pressatura soffice e fermentazione a T° controllata (16-18°C)
    3. Affinamento per 3-6 mesi su lieviti fini
    4. Alcune versioni in legno (barrique o tonneau)

    Caratteristiche Organolettiche

    🎨 Aspetto:

    • Giallo dorato con riflessi verdolini
    • Brillante e luminoso

    👃 Bouchet:

    • Frutta tropicale (mango, ananas)
    • Erbe aromatiche (salvia, timo)
    • Note minerali (salmastro, pietra focaia)

    👄 Gusto:

    • Freschezza vivace
    • Struttura importante per un bianco
    • Finale lungo e sapido
    • Gradazione 12,5-14%

    Abbinamenti Gastronomici

    Con la Cucina Ligure

    🐟 Pesce:

    • Buridda
    • Acciughe ripiene
    • Torta di verdure

    🍝 Primi:

    • Trofie al pesto
    • Pansoti con salsa di noci

    🧀 Formaggi:

    • Prescinseua
    • Formaggetta della Val di Vara

    Abinamenti Innovativi

    • Sushi e sashimi
    • Cucina thailandese
    • Ostriche e frutti di mare

    Dove Trovare e Degustare

    Cantine da Non Perdere

    • Bruna (Albenga)
    • Terre Bianche (Finale Ligure)
    • Durin (Pieve di Teco)

    Eventi Imperdibili

    • Festa del Pigato (Albenga, luglio)
    • Pigato in Blu (degustazioni in spiaggia)

    Curiosità

    🔹 Chiamato “il vino dei marinai”
    🔹 Ottimo anche dopo 3-5 anni
    🔹 Servito a tavola da Giorgio Armani

    Perché Bere il Pigato?

    ✅ Vitigno autoctono dalla personalità unica
    ✅ Perfetto equilibrio tra freschezza e struttura
    ✅ Abinamento ideale con la cucina di mare
    ✅ Rappresenta l’essenza della Liguria

    Un vino che profuma di mare e macchia mediterranea! 

  • Rossese di Dolceacqua: Il Vino Rubino della Riviera di Ponente tra Storia e Territorio

    Rossese di Dolceacqua: Il Vino Rubino della Riviera di Ponente tra Storia e Territorio

    Il Rossese di Dolceacqua è un vino rosso DOC che incarna l’essenza della Riviera di Ponente ligure. Prodotto nei terrazzamenti a picco sul mare tra Ventimiglia e Vallecrosia, questo vino dal colore rubino e dal profumo fragrante rappresenta una vera eccellenza enologica ligure, perfetto accompagnamento per la cucina tipica locale.


    Storia e Territorio

    Origini Antiche

    • Le prime testimonianze risalgono al XIV secolo, quando i Doria promossero la coltivazione del vitigno
    • Citato già nel 1600 come vino pregiato delle colline intorno a Dolceacqua
    • Ottenne la DOC nel 1972, prima denominazione ligure per un vino rosso

    Zona di Produzione

    📍 Comuni principali:

    • Dolceacqua (cuore storico della produzione)
    • Ventimiglia
    • Vallecrosia
    • Camporosso
    • San Biagio della Cima

    🌄 Terroir unico:

    • Vigneti terrazzati tra 100-400 metri s.l.m.
    • Terreni calcareo-marnosi con ottima esposizione al sole
    • Influenze marine che mitigano il clima

    Vitigno e Produzione

    Il Rossese: Un Vitigno Autoctono

    • Unico al mondo, diverso dal Rossese del Piemonte
    • Grappoli piccoli con acini dalla buccia spessa
    • Maturazione precoce (prima settimana di settembre)

    Metodo di Vinificazione

    1. Vendemmia manuale (per la natura scoscesa dei terreni)
    2. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
    3. Affinamento per 6 mesi (in acciaio o legno per le riserve)
    4. Alcune cantine praticano l’invecchiamento in botti di rovere

    Caratteristiche Organolettiche

    🎨 Aspetto:

    • Colore rubino vivace con riflessi violacei
    • Poco consistente all’invecchiamento

    👃 Bouquet:

    • Note di piccoli frutti rossi (lampone, ribes)
    • Sentori floreali (violetta)
    • Leggera speziatura nei vini più strutturati

    👄 Gusto:

    • Freschezza tipica dei vini di montagna
    • Tannini setosi e ben integrati
    • Gradazione alcolica 12-13%
    • Ottima bevibilità

    Abbinamenti Gastronomici

    Piatti Tradizionali Liguri

    🍝 Con i classici della cucina ligure:

    • Ravioli al tocco di carne
    • Coniglio alla ligure
    • Torta verde (sformato di bietole)

    🐟 Con il pesce “robusto”:

    • Stoccafisso accomodato
    • Buridda di seppie

    🧀 Con i formaggi:

    • Formaggetta della Val Nervia
    • Tomini di pecora

    Abinamenti Innovativi

    • Tartare di tonno
    • Sushi (per la sua freschezza)
    • Pizza con salsiccia e friarielli

    Dove Trovare e Degustare

    Cantine Storiche

    • Tenuta Giuncheo (Dolceacqua)
    • Cantina Terre Bianche (Camporosso)
    • Azienda Agricola Ka’ Manciné (San Biagio)

    Eventi

    • Palio del Rossese (maggio)
    • Festa della Michetta (agosto, abbinamento perfetto)

    Curiosità

    🔹 Il vino preferito del Principe Andrea Doria
    🔹 Prodotto in solo 500.000 bottiglie/anno
    🔹 Servito alla Casa Bianca durante la visita di Obama in Italia


    Perché Bere il Rossese di Dolceacqua?

    ✅ Vitigno autoctono unico al mondo
    ✅ Perfetto equilibrio tra freschezza e struttura
    ✅ Abinamento versatile dalla cucina ligure al sushi
    ✅ Storia affascinante legata al territorio

    Un vino che racconta il cuore della Liguria di Ponente!

  • Sciacchetrà: Il Vino Passito delle Cinque Terre tra Storia, Produzione e Abbinamenti

    Sciacchetrà: Il Vino Passito delle Cinque Terre tra Storia, Produzione e Abbinamenti

    Lo Sciacchetrà è uno dei vini passiti più pregiati d’Italia, prodotto esclusivamente nelle Cinque Terre, in Liguria. Questo vino dolce, ricavato da uve Bosco, Vermentino e Albarola, è un’eccellenza enologica che racconta secoli di tradizione vitivinicola eroica, con vigneti terrazzati a picco sul mare.


    Storia e Origini del Sciacchetrà

    • Etimologia: Il nome deriva probabilmente dal dialetto ligure “sciacà” (schiacciare) e “trà” (tirare), riferito alla pressatura delle uve appassite.
    • Tradizione antica: Prodotto fin dal Medioevo, era considerato un vino da meditazione e veniva offerto agli ospiti importanti.
    • Riconoscimenti: Oggi è DOC (Denominazione di Origine Controllata) e presidio Slow Food.

    Zona di Produzione e Vitigni

    📍 Dove si produce:

    • Comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso)
    • Parte del comune di La Spezia e Levanto

    🍇 Vitigni utilizzati:

    • Bosco (minimo 40%)
    • Vermentino
    • Albarola

    Come si Produce lo Sciacchetrà

    1. Vendemmia tardiva (fine settembre/ottobre).
    2. Appassimento: Le uve vengono lasciate essiccare su graticci per 2-3 mesi.
    3. Vinificazione: Pigiatura, fermentazione e affinamento in acciaio o legno.
    4. Invecchiamento: Minimo 1 anno (di cui 6 mesi in bottiglia).

    Caratteristiche organolettiche:

    • Colore: Ambrato dorato
    • Profumo: Miele, frutta secca, fiori d’acacia
    • Gusto: Dolce ma equilibrato, con finale fresco

    Abbinamenti Culinari con lo Sciacchetrà

    Lo Sciacchetrà è un vino da meditazione, ma si abbina perfettamente a:

    1. Dolci e Dessert

    • Panera ligure (semifreddo al caffè)
    • Biscotti della Liguria (canestrelli, baci di Alassio)
    • Torta di nocciole

    2. Formaggi

    • Pecorini stagionati
    • Gorgonzola dolce

    3. Piatti della Tradizione Ligure

    • Castagnaccio (torta di castagne con pinoli e rosmarino)
    • Focaccia dolce con uvetta

    4. Esperienze Gourmet

    • Cioccolato fondente 70%
    • Foie gras

    Dove Trovare e Degustare lo Sciacchetrà

    • Cantine locali delle Cinque Terre (es. Cantina Sociale di Riomaggiore)
    • Enoteca regionale di La Spezia
    • Feste del vino (es. Festa dello Sciacchetrà a Manarola, di solito a giugno)

    Curiosità sul Sciacchetrà

    🔹 Rarità: Si producono solo 10.000 bottiglie l’anno.
    🔹 Prezzo elevato (dai €50 in su) per via della lavorazione artigianale.
    🔹 Vino da invecchiamento: Può migliorare per 10-15 anni.


    Perché Provare lo Sciacchetrà?

    ✅ Unico al mondo, legato a un territorio impervio e affascinante.
    ✅ Esperienza di gusto raffinata, tra dolcezza e freschezza.
    ✅ Abinamenti versatili, dai formaggi al cioccolato.

    Un sorso di Liguria da non perdere! 

  • La Sardenaira: La pizza ligure che Profuma di Mare

    La Sardenaira: La pizza ligure che Profuma di Mare

    La Liguria, con il suo mare cristallino e i suoi borghi affacciati sulle scogliere, è una regione che sa conquistare non solo con i suoi paesaggi, ma anche con la sua cucina semplice e genuina. Tra i piatti più iconici della tradizione ligure, spicca la Sardenaira, una sorta di pizza rustica che profuma di mare e di Mediterraneo. Originaria di Sanremo, questa specialità è un trionfo di sapori che racconta la storia e la cultura di questa terra.

    Cos’è la Sardenaira?

    La Sardenaira, conosciuta anche come “pissalandrea” in alcune zone della Liguria, è una focaccia bassa e soffice ricoperta da un condimento ricco e saporito. A differenza della pizza classica, la Sardenaira non prevede l’uso di mozzarella, ma si distingue per il suo topping a base di pomodoro, acciughe, olive taggiasche e aglio. Il risultato è un piatto dal sapore intenso e deciso, perfetto per chi ama i sapori del mare.

    Il nome “Sardenaira” deriva probabilmente dalle acciughe (sarde in dialetto ligure), uno degli ingredienti principali, che conferiscono al piatto un carattere unico e inconfondibile.

    Quando e Come Gustare la Sardenaira

    La Sardenaira è un piatto versatile che si presta a diverse occasioni. È perfetta come antipasto da servire durante una cena con amici, oppure come piatto unico per un pranzo veloce ma sostanzioso. È anche un’ottima idea per un aperitivo in stile ligure, accompagnata da un bicchiere di vino bianco fresco o da un buon rosato.

    Grazie alla sua praticità, la Sardenaira è spesso preparata durante le feste o le sagre di paese, dove viene tagliata a quadretti e servita come street food. È un piatto che unisce semplicità e gusto, ideale per chi vuole assaporare la Liguria in un solo boccone.

    La Ricetta Tradizionale della Sardenaira

    Se vuoi portare un po’ di Liguria nella tua cucina, ecco la ricetta tradizionale per preparare la Sardenaira in casa. Con pochi ingredienti e un po’ di pazienza, potrai regalarti un’esperienza culinaria indimenticabile.

    Ingredienti (per una teglia da 30×40 cm):

    Per l’impasto:

    • 500 g di farina 0
    • 300 ml di acqua tiepida
    • 10 g di sale
    • 10 g di lievito di birra fresco
    • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva

    Per il condimento:

    • 400 g di passata di pomodoro
    • 2 spicchi d’aglio
    • 8-10 filetti di acciughe sotto sale (dissalate e sciacquate)
    • 100 g di olive taggiasche denocciolate
    • 1 cucchiaio di capperi dissalati
    • Origano q.b.
    • Olio extravergine di oliva q.b.
    • Sale q.b.

    Procedimento:

    1. Preparazione dell’impasto: Sciogli il lievito in acqua tiepida. In una ciotola capiente, versa la farina, aggiungi il sale, l’olio e l’acqua con il lievito. Impasta fino a ottenere un composto omogeneo e liscio. Lascia lievitare per almeno 2 ore, coperto da un canovaccio, fino a quando l’impasto non raddoppia di volume.
    2. Stesura dell’impasto: Una volta lievitato, stendi l’impasto su una teglia da forno ricoperta di carta forno o leggermente unta. Crea uno strato uniforme, spesso circa 1 cm.
    3. Preparazione del condimento: In una ciotola, mescola la passata di pomodoro con uno spicchio d’aglio tritato, un pizzico di sale e un filo d’olio. Distribuisci il composto di pomodoro sull’impasto, lasciando un bordo di circa 1 cm.
    4. Aggiunta degli ingredienti: Disponi i filetti di acciughe, le olive taggiasche e i capperi sulla superficie. Aggiungi un altro spicchio d’aglio tritato e una generosa spolverata di origano. Condisci con un altro filo d’olio extravergine di oliva.
    5. Cottura: Inforna la Sardenaira in forno preriscaldato a 220°C per circa 20-25 minuti, fino a quando il bordo sarà dorato e croccante.
    6. Servizio: Lascia raffreddare leggermente prima di tagliare la Sardenaira a quadretti. Servila tiepida o a temperatura ambiente.

    Consigli per la Degustazione

    La Sardenaira è ottima appena sfornata, ma il suo sapore si intensifica se lasciata riposare per qualche ora. Puoi conservarla per un giorno in frigorifero, avvolta in pellicola, e riscaldarla leggermente prima di servirla.

    Un Viaggio Gastronomico in Liguria

    Preparare la Sardenaira è un modo per immergersi nella tradizione ligure e scoprire i sapori autentici di questa regione. Che tu la gusti come antipasto, piatto unico o stuzzichino, questa focaccia ti trasporterà direttamente sulle rive del Mar Ligure, con il profumo del mare e il gusto della semplicità.

    Buona preparazione e buon appetito!

  • Alla Scoperta degli amaretti di Sassello: Un dolce tesoro della Liguria

    Alla Scoperta degli amaretti di Sassello: Un dolce tesoro della Liguria

    La Liguria, terra di mare e monti, è famosa non solo per le sue bellezze paesaggistiche e il suo pesto, ma anche per una tradizione dolciaria che conquista il palato di chiunque la assaggi. Tra i suoi gioielli gastronomici spiccano gli Amaretti di Sassello, biscotti morbidi e fragranti che racchiudono in sé il profumo delle mandorle e la dolcezza della tradizione.

    Sassello e la sua Dolce Tradizione

    Sassello, un piccolo borgo nell’entroterra ligure, è noto come “il paese degli amaretti”. Qui, la ricetta di questi deliziosi biscotti è tramandata di generazione in generazione, custodita come un segreto prezioso. Gli amaretti di Sassello sono caratterizzati da una consistenza morbida all’interno e una leggera crosticina esterna, con un sapore intenso di mandorle e un retrogusto amarognolo che li rende unici.

    Quando e Come Consumarli

    Gli amaretti di Sassello sono perfetti in qualsiasi momento della giornata. Possono essere gustati come dolce fine pasto, accompagnati da un bicchiere di vino passito o da un caffè ristretto. Sono anche ideali come merenda o come piccolo peccato di gola da sgranocchiare durante una pausa. Inoltre, grazie alla loro consistenza morbida, sono spesso utilizzati come ingrediente per preparare dessert più elaborati, come torte o semifreddi.

    Durante le festività, gli amaretti di Sassello diventano protagonisti delle tavole liguri, soprattutto a Natale e Pasqua, quando vengono serviti come simbolo di dolcezza e convivialità.

    La Ricetta Tradizionale degli Amaretti di Sassello

    Se vuoi cimentarti nella preparazione degli amaretti di Sassello in casa, ecco la ricetta tradizionale. Con pochi ingredienti e un po’ di pazienza, potrai portare in tavola un pezzo di Liguria.

    Ingredienti (per circa 20 amaretti):

    • 200 g di mandorle dolci pelate
    • 100 g di zucchero semolato
    • 100 g di zucchero a velo
    • 2 albumi
    • 1 cucchiaino di essenza di mandorle amare (o 3 gocce di aroma)
    • Zucchero a velo q.b. per la decorazione

    Procedimento:

    1. Tostatura delle mandorle: Inforna le mandorle a 180°C per circa 5-7 minuti, fino a quando saranno leggermente dorate. Fai attenzione a non bruciarle. Una volta pronte, lasciale raffreddare.
    2. Tritatura: Tritare finemente le mandorle tostate con un mixer o un tritatutto, fino a ottenere una farina grossolana. Aggiungi lo zucchero semolato e continua a tritare per amalgamare bene i due ingredienti.
    3. Impasto: In una ciotola, monta leggermente gli albumi con una frusta. Aggiungi l’essenza di mandorle amare e unisci il composto di mandorle e zucchero. Mescola fino a ottenere un impasto omogeneo e compatto.
    4. Formazione degli amaretti: Con le mani leggermente inumidite, forma delle palline di circa 2-3 cm di diametro. Rotola ogni pallina nello zucchero a velo, assicurandoti che siano ben ricoperte.
    5. Cottura: Disponi gli amaretti su una teglia ricoperta di carta forno, lasciando un po’ di spazio tra uno e l’altro. Cuoci in forno preriscaldato a 160°C per circa 15-20 minuti, fino a quando saranno leggermente dorati.
    6. Raffreddamento: Una volta cotti, lascia raffreddare gli amaretti sulla teglia per qualche minuto, poi trasferiscili su una gratella per completare il raffreddamento.

    Consigli per la Degustazione

    Gli amaretti di Sassello sono deliziosi appena sfornati, ma il loro sapore si intensifica dopo un giorno o due, quando gli aromi si sono ben amalgamati. Conservali in un contenitore ermetico per mantenere la loro morbidezza.

    Un Dolce Ricordo della Liguria

    Preparare gli amaretti di Sassello in casa è un modo per immergersi nella tradizione ligure e portare un po’ di questa regione nella propria cucina. Che tu li gusti da solo o li condivida con amici e familiari, questi biscotti ti regaleranno un momento di autentica dolcezza.

    Buona preparazione e buon appetito!