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  • Foliage in Liguria: Dove ammirare la magia d’Autunno nei parchi naturali

    Foliage in Liguria: Dove ammirare la magia d’Autunno nei parchi naturali

    L’estate domina sulle spiagge, ma è nelle terre alte che l’autunno in Liguria dà il meglio di sé, inscenando uno spettacolo naturale di rara bellezza: il foliage. È il momento in cui i boschi si infiammano, esplodendo in un caleidoscopio di colori caldi che vanno dal giallo oro al rosso fuoco, dal arancio intenso al porpora.

    Lasciarsi avvolgere da questo turbinio di colori, dal profumo di muschio e terra umida e dal suono scricchiolante delle foglie sotto i piedi è un’esperienza che rigenera l’anima. E la Liguria, con la sua rete di parchi naturali, offre alcuni dei palcoscenici più spettacolari per assistere a questa magia.

    Ecco una guida per inseguire l’autunno nei suoi angoli più suggestivi.

    I Parchi dove lo Spettacolo è Garantito

    1. Parco Naturale Regionale del Beigua (SV/GE)
    Il Gigante dei Due Mari offre alcuni dei percorsi più belli per il foliage.

    • Dove andare: La Foresta della Deiva a Sassello è un mare di faggi e castagni che in autunno si trasforma in un quadro dai colori accesi. Per un’esperienza panoramica, percorri un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri sul Passo del Faiallo, da dove lo sguardo spazia sul mare e su un’infinità di montagne colorate.
    • In più: La scusa perfetta per concludere la passeggiata assaggiando i famosissimi amaretti di Sassello.

    2. Parco Naturale Regionale dell’Aveto (GE)
    Nell’entroterra del Tigullio, questo parco è un vero e proprio polmone verde con foreste secolari e atmosfere nordiche.

    • Dove andare: Il sentiero per la Cascata della Ravezza, nella Foresta delle Lame, è un’immersione totale in un ambiente fatato, dove i colori autunnali si riflettono nelle acque spumeggianti. Per i più allenati, l’Anello della Scoglina offre viste mozzafiato che spaziano dal Mar Ligure alle Alpi.
    • In più: Il foliage qui è spesso accompagnato dal bramito dei cervi in amore, un suono primordiale che rende l’atmosfera ancor più magica.

    3. Parco Naturale Regionale dell’Antola (GE)
    Un altro gioiello del Genovesato, dove la natura si specchia nelle acque tranquille.

    • Dove andare: Il percorso ad anello attorno al Lago del Brugneto, il bacino più grande della Liguria, è semplicemente spettacolare in autunno. Le faggete e i boschi misti che circondano il lago creano un effetto caleidoscopico i cui colori si raddoppiano riflettendosi sull’acqua.
    • In più: Il sentiero è adatto a tutti e perfetto per una gita in famiglia.

    4. Parco Nazionale delle Cinque Terre (SP)
    Qui il foliage ha un carattere unico, dove la natura si fonde con il lavoro dell’uomo.

    • Dove andare: I terrazzamenti sono i protagonisti. In autunno non sono solo le viti a colorarsi di rosso e oro, ma anche gli alberi da frutto e la macchia mediterranea che costeggiano i sentieri. Percorrere la Via dei Santuari o il sentiero AV5T offre panorami incredibili dove il blu del mare fa da contrasto ai colori caldi della terra.
    • In più: È la stagione della vendemmia e della raccolta delle olive, aggiungendo attività e profumi autentici alla vostra visita.

    5. Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara (SP)
    Nel levante, questo parco unisce il fascino del fiume a quello del promontorio.

    • Dove andare: Il versante fluviale del Promontorio del Caprione, tra roverelle e cerri, offre un foliage dolce e suggestivo. Il classico percorso che da Bocca di Magra porta a Lerici passando per il borgo di Montemarcello è ideale per una passeggiata autunnale non troppo impegnativa.
    • In più: La Val di Vara, con il suo fiume e i boschi incontaminati, è un altro angolo perfetto per cercare i colori dell’autunno.

    6. Boschi del Melogno e della Barbottina (SV)
    Tra Finale Ligure e Calizzano, si trovano queste foreste demaniali maestose.

    • Dove andare: La Foresta della Barbottina ospita faggi monumentali secolari, alti fino a 50 metri. Vederli in autunno è un’esperienza maestosa. I sentieri del Colle del Melogno sono perfetti per escursioni a piedi o in mountain bike.
    • In più: La zona è un crocevia di antiche vie e si trova vicino ai famosi borghi dell’entroterra savonese.

    7. Parco Naturale delle Alpi Liguri (IM)
    Nell’estremo ponente, al confine con la Francia, il parco custodisce angoli di natura selvaggia.

    • Dove andare: Il Bosco di Rezzo, con la sua faggeta (la più estesa della Liguria) e i suoi antichi ponti romani, in ottobre e novembre si tinge di incredibili sfumature gialle e arancioni. Esplorare la Valle Arroscia e la Valle Argentina in questo periodo regala panorami indimenticabili.
    • In più: L’abbinamento perfetto con una visita ai borghi di Rezzo e Molini di Triora.

    Consigli per un’Escursione Perfetta

    • Quando andare: Il periodo migliore va da metà ottobre a metà novembre, ma dipende molto dall’altitudine e dall’andamento climatico. I fondovalle colorano prima, le quote più alte dopo.
    • Cosa indossare: Scarpe da trekking comode, abbigliamento a strati (a cipolla), un k-way. Le mattine possono essere fresche, ma si scalda durante il giorno.
    • Cosa portare: Una macchina fotografica, acqua e uno spuntino energetico per godersi il panorama in tutta tranquillità.
    • Rispetta la natura: Raccogli i tuoi rifiuti, rimani sui sentieri segnati e non cogliere rami o foglie. Lascia tutto così com’è per chi verrà dopo di te.

    L’autunno in Liguria è una stagione lenta e preziosa. Perdersi nei suoi boschi colorati è il modo migliore per dire addio all’estate e accogliere l’inverno con il cuore pieno di bellezza.

    Quale di questi parchi hai voglia di esplorare per primo?

  • Alpi Liguri: Nel Regno della Natura Selvaggia tra Cime e Borghi da Fiaba

    Alpi Liguri: Nel Regno della Natura Selvaggia tra Cime e Borghi da Fiaba

    Quando si pensa alla Liguria, la mente corre al mare. Ma esiste una Liguria diversa, fatta di vette che sfiorano i 2000 metri, di boschi sconfinati e di borghi di pietra arroccati come nidi d’aquila. Sono le Alpi Liguri, l’estremo contrafforte meridionale della catena alpina, un parco naturale regionale dove la natura è protagonista assoluta e la cultura occitana e brigasca respira ancora tra le viuzze dei paesi.

    Preparati a scoprire la Liguria più alta e autentica.

    Dove Sono e Come Arrivare

    Le Alpi Liguri si trovano all’estremo ponente della Liguria, al confine con la Francia e il Piemonte. Comprendono un’area vasta e relativamente selvaggia che dalla costa di Imperia e Sanremo si innalza rapidamente verso l’entroterra.

    • In auto: È il modo più pratico per esplorare la zona.
      • Da Imperia: Percorrere la SS28 che risale la Valle Argentina fino a Triora e poi prosegue verso il Colle di Nava.
      • Da Sanremo: Prendere la SS549 che si inerpica nella Valle Nervia verso Pigna e Castelvittorio, oppure la SS20 del Colle di Tenda (con l’impressionante galleria).
      • Da Cuneo (Piemonte): Scendere dal Colle di Tenda o dal Colle di Nava per immettersi nel cuore delle Alpi Liguri.
    • In treno: La linea Ventimiglia-Cuneo è un viaggio spettacolare e un po’ avventuroso, con treni che percorrono gallerie e ponti sospesi tra le montagne. Le fermate principali sono a Breil-sur-Roya (lato FR) e Limone Piemonte.

    Quando Andare: Dalle Fioriture alle Prime Nevi

    Le Alpi Liguri sono una meta affascinante in ogni periodo dell’anno, offrendo attività diverse.

    • Primavera (Maggio-Giugno): I pascoli si coprono di un manto di fiori colorati ed è il periodo ideale per i trekking a quote medie. Le temperature sono perfette per camminare senza il caldo estivo.
    • Estate (Luglio-Agosto): La stagione migliore per l’alta montagna e il trekking sull’Alta Via dei Monti Liguri. In quota si gode di un’aria fresca e frizzante, mentre in basso si possono frequentare le fresche valli boscose. Attenzione: è anche la stagione dei temporali pomeridiani in montagna.
    • Autunno (Settembre-Ottobre): Il periodo forse più spettacolare. I boschi di faggi e castagni si infiammano di rosso e arancione, ed è il regno dei funghi e della castagne. L’atmosfera è magica e tranquilla.
    • Inverno (Dicembre-Febbraio): Le cime si imbiancano e l’atmosfera diventa silenziosa e suggestiva. È il momento per passeggiate con le ciaspole (racchette da neve) e per godersi il calore di un camino in un rifugio. Sciare è possibile a Monesi di Triora (unica località sciistica ligure) o appena oltre confine in Piemonte e Francia.

    Cosa Vedere: Tra Vette Sacre e Borghi Medievali

    1. Il Monte Saccarello (2200 m): La vetta più alta della Liguria. La salita (anche in auto per gran parte del percorso) regala panorami mozzafiato a 360° sul Mar Ligure e sull’arco alpino. Sulla cima, una statua del Redentore veglia sul territorio.
    2. I Borghi da Cartolina:
      • Triora: Il famoso “paese delle streghe”, con il suo centro storico medievale arroccato e il museo etnografico e della stregoneria. Un luogo affascinante e misterioso.
      • Pigna e Castelvittorio: Borghi medievali perfettamente conservati nella Valle Nervia, con carruggi lastricati, portali in ardesia e un’atmosfera senza tempo. Famosa la festa del “Turtùn” (torcione) di Castelvittorio.
      • La Briga e Realdo: Borghi di cultura brigasca, con le tipiche case in pietra con tetti in lose (pietra ardesia). A Realdo si respira un’aria di autenticità rara.
    3. L’Alta Via dei Monti Liguri: Il sentiero che percorre tutta la cresta spartiacque della Liguria. I tratti nelle Alpi Liguri (es. da Monte Saccarello al Colle di Nava) sono tra i più selvaggi e panoramici, per escursionisti esperti.
    4. I Forti Militari: Testimonianze delle guerre passate, come i Forte di Nava o il Forte San Paolo presso Colle Melogno, aggiungono un fascino storico al paesaggio.

    Cosa Gustare: Sapori di Montagna e di Confine

    La cucina delle Alpi Liguri è robusta, povera e ricca di sapori, frutto della cultura occitana e di un territorio montano.

    • I Funghi e le Castagne: Come in tutta l’entroterra ligure, i porcini e i finferli sono protagonisti. Le castagne sono la base per piatti come la pulla (una polenta dolce) o la farina di neccio per castagnacci e pasta.
    • La CacciaCinghiale in salmìcamoscio e lepre sono carni prelibate che troverete nei menu delle locande.
    • I Formaggi: Assaggiate il Brös, un formaggio fresco magro aromatizzato con erbe aromatiche e aglio, o la Sola di Latte di Briga.
    • I Piatti della Tradizione:
      • Ravioli di Patate: La pasta ripiena della zona, condita con sugo di carne o funghi.
      • Turtùn: Tipico di Castelvittorio, è una torta salata ripiena di bietole, uova, formaggio e prezzemolo.
      • Frisciöi: Frittelle salate di farina, zucca e erbette.
    • I Vini: Nonostante l’altitudine, ci sono piccole produzioni locali. Da provare i vini delle Colline di Ventimiglia o, spostandosi un po’, il Rossese di Dolceacqua o l’Ormeasco di Pornassio.

    Le Alpi Liguri sono un invito a rallentare, a respirare a pieni polmoni, a perdersi tra sentieri e storie antiche. Sono la prova che la Liguria è la regione dei forti contrasti, dove in meno di un’ora si può passare dal mare blu cobalto alle cime che sfiorano il cielo.

    Sei pronto a esplorare la vetta della Liguria? Quale di questi borghi ti incuriosisce di più? 

  • Funghi in Liguria: Una Guida alla Ricerca, al Gusto e alle Tradizioni dell’Autunno

    Funghi in Liguria: Una Guida alla Ricerca, al Gusto e alle Tradizioni dell’Autunno

    L’autunno in Liguria non significa solo mare calmo e colori pastello. Per molti, è la stagione del profumo dei boschi umidi, del fruscio delle foglie sotto i piedi e dell’emozione della caccia al tesoro più gustosa dell’anno: la ricerca dei funghi.

    Il territorio ligure, con il suo 73% di superficie boschiva (la più alta in Italia!), si trasforma in un paradiso per i fungaioli, offrendo una straordinaria varietà di specie e paesaggi incredibili. Ecco la tua guida essenziale per orientarti in questo affascinante mondo.

    Dove Andare: I Boschi d’Oro della Liguria

    La tradizione della raccolta funghi è profondamente radicata in tutta la regione. Ecco alcune delle zone più rinomate, da Ponente a Levante:

    1. Alpi Liguri (Pigna, Triora): L’estremo ponente offre foreste sterminate e una concorrenza… più italiana che francese! I boschi attorno ai borghi medievali di Pigna e Triora (il paese delle streghe) sono ricchissimi di faggi, larici e pascoli alpini che regalano porcini, finferli e gallinacci.
    2. Valle Argentina e Valle Arroscia: Nell’entroterra di Imperia, le valli nascondono boschi antichi. La foresta di Gerbonte (Triora) e la magnifica faggeta di Rezzo sono luoghi ideali. Ad Aquila di Arroscia sono famosi i pregiati ovuli, mentre a Mendatica spuntano le mazze di tamburo.
    3. Alta Val Bormida (Bardineto, Calizzano): Zona di confine tra Liguria e Piemonte, celebre per le sue faggete secolari. Bardineto organizza addirittura la “Festa nazionale del Fungo d’Oro”, mentre i boschi del Colle del Melogno a Calizzano sono leggendari.
    4. Parco del Beigua (Sassello, Urbe): I valloni umidi e ombrosi del versante settentrionale del Beigua sono perfetti per lo sviluppo dei funghi. I boschi di castagni e querce di Sassello e Urbe sono meta di appassionati da tutta la regione.
    5. L’Entroterra di Genova (Valli Scrivia, Stura, Fontanabuona): Un reticolo infinito di valli ricche di sorprese.
      • Valle Scrivia (Busalla, Ronco Scrivia): boschi profumati di porcini.
      • Valle Stura (Campo Ligure, Rossiglione): castagneti dove cercare ovuli e porcini.
      • Val Fontanabuona (Lumarzo, Ne): zona selvatica e poco frequentata, ideale per chi cerca tranquillità.
    6. Val d’Aveto: Un vero polmone verde. Le Foreste demaniali delle Lame e le pendici del Monte Penna e Monte Zatta offrono boschi sconfinati per i fungaioli più esperti. Attenzione alle norme del Parco dell’Aveto!
    7. Val di Vara (Sesta Godano, Varese Ligure): Il cuore del biologico spezzino. Qui si impara a distinguere il porcino di faggio (più chiaro) da quello di castagno (più scuro). Un’area incontaminata che regala gusti eccezionali.
    8. Le Cinque Terre (Volastra, Campiglia): Anche il Parco Nazionale nasconde sorprese! Nelle sugherete e tra i lecci dei versanti più umidi e riparati dei borghi alti come Volastra e Campiglia, possono spuntare colombine e, con fortuna, anche porcini neri.

    Rispetto e Sicurezza: Le Regole d’Oro del Fungaiolo

    La raccolta funghi è un piacere che va praticato con responsabilità.

    • Controllo Obbligatorio: Appena raccolti, i funghi devono essere controllati gratuitamente dagli esperti dell’ASL (Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – SIAN). Non affidarti al fai-da-te: un errore può essere fatale.
    • Tesserino e Limitazioni: In molte delle 34 aree consortili della Liguria è necessario il tesserino per la raccolta. Il limite massimo è di 3 kg a persona al giorno.
    • Attrezzatura Giusta: Usa sempre un cestino di vimini (per disperdere le spore e far crescere nuovi funghi) e un coltello. Sono vietati rastrelli e uncini.
    • Raccogli solo ciò che conosci: Lascia sul posto gli esemplari troppo giovani (cappello inferiore a 4 cm), vecchi o che non riconosci con certezza.

    Come Gustarli: I Piatti della Tradizione Ligure

    Una volta controllati e dichiarati commestibili, il vero spettacolo è in cucina. La tradizione ligure li valorizza in piatti semplici e gustosi.

    • I Porcini: Sono i re della tavola. Trifolati con aglio, prezzemolo e olio extravergine ligure sono un piatto sublime. Ottimi anche per condire un risotto cremoso o per arricchire taglieri di carne.
    • I Finferli (Galletti): Il loro colore giallo e il sapore leggermente pepato li rendono perfetti per un condimento per pasta fresca (trofie o tagliatelle) o per un contorno che accompagna salumi e formaggi.
    • Le Colombine: Dal cappello violaceo, sono ottime fritte in pastella o trifolate.
    • Il Barbexin (Grifola): Un fungo raro e prelibato della Valtrebbia, dalla forma a cespuglio. Si presta benissimo alla conservazione sott’olio.
    • Le Mazze di Tamburo: Impanate e fritte, diventano delle fettine croccanti che piacciono a tutti, soprattutto ai bambini.

    Cosa Abbinarli? Vini della Terra

    Il sapore terreo e intenso dei funghi chiede vini strutturati ma non invasivi.

    • Con i porcini trifolati o il risotto: Un Rossese di Dolceacqua (rosso) della Riviera di Ponente, fruttato e speziato, o un Ciliegiolo dell’entroterra spezzino.
    • Con funghi in umido o su crostini: Un Vermentino dei Colli di Luni, più strutturato e minerale, regge bene l’intensità del piatto.
    • Con i funghi fritti: Uno spumante metodo classico Granaccia o un Pigato giovane e fresco, per pulire il palato tra una frittura e l’altra.

    Andare per funghi in Liguria è più di una semplice passeggiata: è un’immersione totale nella cultura e nei sapori autentici dell’entroterra. È l’emozione della ricerca, il rispetto per la natura e la gioia di portare in tavola il profumo del bosco.

    Hai mai partecipato a una “caccia al fungo” in Liguria? Qual è il tuo piatto preferito?

  • Turtùn di Castelvittorio: La torta salata delle Alpi Liguri tra storia e bontà

    Turtùn di Castelvittorio: La torta salata delle Alpi Liguri tra storia e bontà

    Nel cuore delle Alpi Liguri, dove i profumi della macchia mediterranea lasciano il posto a quelli più robusti della montagna, si nasconde un borgo medievale che custodisce un tesoro gastronomico unico: Castelvittorio. E qui, tra i vicoli lastricati in pietra e le case addossate l’una all’altra, regna sovrano il Turtùn (o Torcione), una tortira salata che è molto più di un semplice piatto. È un simbolo di identità, un rito collettivo e un viaggio nel gusto autentico di una terra di confine.

    Scopriamo insieme la storia, i segreti e la magia di questa specialità.

    Cosa è il Turtùn?

    Il Turtùn è una torta salata rustica ripiena della locale zucchina dalla forma caratteristica a “serpente attorcigliato” (da cui deriva il nome, che ricorda appunto un “torcione”). La sua particolarità sta nella doppia cottura e in un ripieno ricco e saporito che profuma di erbe aromatiche di montagna.

    L’impasto esterno, sottile e croccante, avvolge una farcitura generosa a base di zucchineuovaformaggio fresco e stagionatopatate e un trito di erbe aromatiche che varia a seconda delle famiglie, ma in cui non mancano quasi mai prezzemolo e maggiorana.

    Il risultato è un piatto sostanzioso, dove il sapore terreo delle verdure si sposa perfettamente con la ricchezza delle uova e la sapidità dei formaggi, il tutto racchiuso in una pasta fragrante.

    La Ricetta: Un Segreto di Famiglia

    La ricetta del Turtùn è un patrimonio tramandato di madre in figlia, con piccole varianti che rendono ogni versione unica. Ecco la ricetta tradizionale.

    Ingredienti (per una teglia da 30 cm):

    Per la pasta:

    • 500 g di farina 00
    • 200 ml circa di acqua tiepida
    • 50 ml di olio extravergine di oliva
    • 1 cucchiaino di sale

    Per il ripieno:

    • 1 kg di zucchine verdi liguri
    • 4 uova
    • 300 g di formaggio fresco
    • 200 g di formaggio stagionato grattugiato (Toma di Briga o Parmigiano)
    • 2 patate lessate e schiacciate
    • 1 cipolla dorata in padella
    • Prezzemolo, maggiorana tritati
    • Sale e pepe nero q.b.
    • Olio EVO

    Procedimento:

    1. La Pasta: Impastare la farina con l’acqua, l’olio e il sale fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Fare una palla, coprirla e farla riposare.
    2. Il Ripieno: Lessare le zucchine e tritarle grossolanamente. In una grande ciotola, unire le uova, i formaggi, le patate, la cipolla, le erbe, sale e pepe. Mescolare fino a ottenere un composto omogeneo.
    3. L’Assemblaggio: Stendere la pasta in una sfoglia sottile e rettangolare. Distribuire il ripieno al centro, lungo tutta la lunghezza, formando un “salsicciotto”. Richiudere la pasta sopra il ripieno, sigillando bene i bordi e formando la caratteristica chisura.
    4. La Cottura: Infornare in forno preriscaldato a 180°C per circa 40-50 minuti, fino a quando la superficie non sarà dorata e croccante.

    Quando, Dove e Come si Mangia

    Il Turtùn è profondamente legato ai ritmi della comunità di Castelvittorio.

    • Dove: La sua patria indiscussa è Castelvittorio, un minuscolo e affascinante borgo nell’alta Valle Nervia. Qui lo si trova in tutte le sue versioni, soprattutto in occasione delle principali feste paesane.
    • Quando: Nato come piatto per le grandi occasioni e le festività, oggi è il protagonista delle domeniche in famiglia e dei pranzi delle feste. Si preparava spesso in autunno e in inverno, quando gli orti offrivano bietole robuste e le dispense erano piene di formaggi stagionati.
    • Come: Si serve a fette, tiepido o a temperatura ambiente, come piatto unico accompagnato da un’insalata verde. È perfetto per un picnic in montagna o per una scampagnata.

    Con Cosa Abbinarlo: I Vini del Territorio

    Il sapore deciso ma equilibrato del Turtùn chiede un vino che ne rispetti la struttura senza sovrastarlo.

    • Vino Rosso: L’abbinamento ideale è con un vino rosso di media struttura e con una buona acidità. Il Rossese di Dolceacqua, con le sue note fruttate e leggermente speziate, è la scelta perfetta. In alternativa, un Ormeasco di Pornassio o un Dolcetto delle valli vicine.
    • Vino Bianco: Per chi preferisce il bianco, l’ideale è un Vermentino dei Colli di Luni o un Pigato con una buona struttura e note aromatiche, in grado di reggere al peso del piatto.
    • Cosa evitare: Vini troppo potenti o molto tannici che entrerebbero in conflitto con la rotondità del formaggio e delle uova.

    Il Turtùn non è solo cibo. È un gesto di accoglienza, un pezzo di storia che si porta in tavola, il simbolo di una comunità fiera che ha saputo trasformare ingredienti poveri in un piatto ricco di sapore e significato.

    Hai mai assaggiato il Turtùn di Castelvittorio?

  • Frisciöi: La Frittella Rustica delle Alpi Liguri tra Semplicità e Tradizione

    Frisciöi: La Frittella Rustica delle Alpi Liguri tra Semplicità e Tradizione

    Nella cucina ligure, ogni vallata ha i suoi gioielli. E tra le vette delle Alpi Liguri, dove i sapori sono robusti e legati a una tradizione contadina e pastorale, nasce una delle ricette più semplici e amate: il Frisciöi (o Frisciöe, o Friscioi).

    Non una semplice frittella, ma un vero e proprio simbolo di convivialità e cucina povera, un piatto che profuma di casa, di feste paesane e di legna che brucia nel camino. Scopriamo insieme la sua storia, come si prepara e come si gusta.

    Cosa è il Frisciöi?

    Il Frisciöi è una frittella salata, una sorta di frittellina morbida e irregolare, tipica dell’estremo entroterra ligure di Ponente, in particolare delle valli Argentina, Nervia e nelle zone montane della provincia di Imperia.

    La sua base è semplicissima: farina, acqua o latte, e un agente lievitante (un tempo si usava la pasta madre avanzata, oggi più spesso il lievito di birra). A questa base vengono aggiunti altri ingredienti a seconda della disponibilità del territorio: zucca, zucchine, bietole, erbe aromatiche, porri, cipolle o anche mele per una versione leggermente dolce tipica del carnevale.

    Il risultato è un piccolo disco dorato, croccante fuori e morbidissimo dentro, dal sapore rustico e incredibilmente comfortante.

    La Ricetta Tradizionale

    Ecco come preparare i Frisciöi in casa, seguendo la tradizione.

    Ingredienti (per circa 20-25 frittelle):

    • 250 g di farina 00 (o metà farina 00 e metà farina di castagne per una versione più rustica)
    • 200 ml di acqua tiepida (o latte tiepido per una versione più ricca)
    • 10 g di lievito di birra fresco
    • 1 cucchiaino di sale
    • Olio extravergine di oliva ligure
    • Per la versione classica con le erbe: 150 g di bietole o zucca lessate e strizzate, 1 porro o cipollotto tritato finemente, un trito di prezzemolo e maggiorana, pepe nero.

    Procedimento:

    1. Preparazione dell’impasto: Sciogliere il lievito di birra nell’acqua tiepida. In una ciotola capiente, setacciare la farina con il sale. Versare al centro il composto di acqua e lievito e iniziare a mescolare con una frusta per evitare grumi. L’impasto dovrà essere liquido e cremoso, simile a quello per le crêpes.
    2. Il Riposo: Coprire la ciotola con una pellicola e far lievitare in un luogo caldo per almeno 1-2 ore, fino a quando non si saranno formate delle bollicine in superficie.
    3. Gli Aromi: Trascorso il tempo di lievitazione, incorporare nell’impasto le verdure lessate e ben strizzate, il porro tritato e le erbe aromatiche. Mescolare bene. Se l’impasto risultasse troppo denso, aggiungere un altro goccio d’acqua.
    4. La Frittura: Scaldare abbondante olio extravergine in una padella. Quando è caldo (ma non fumante), versare un cucchiaio di impasto per ogni Frisciöi. Non devono essere troppo grandi. Friggerli per 2-3 minuti per lato, fino a quando non sono dorati e ben gonfi.
    5. Servire: Scolare i Frisciöi su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Salare leggermente e servire caldissimi.

    Quando, Dove e Come si Mangia

    Il Frisciöi è un cito per tutte le occasioni, ma ha dei momenti d’oro precisi:

    • Dove: È il re indiscusso delle feste patronali e delle sagre dei paesi delle Alpi Liguri. Li troverete fumanti nelle friggitorie improvvisate per le strade di Triora, Pigna, Castelvittorio, Briga e degli altri borghi.
    • Quando: In origine era un piatto consumato durante la macellazione del maiale, per utilizzare il grasso per friggere. Oggi è un antipasto o uno stuzzichino perfetto per l’aperitivo, una merenda sostanziosa dopo una passeggiata in montagna o un contorno rustico per una grigliata.
    • Come: Si mangiano esclusivamente con le mani, appena fritti, quando sono ancora caldi e fragranti. Il piacere sta nel sentirli scrocchiare sotto i denti per poi rivelare la loro morbidezza interna.

    Con Cosa Abbinarlo: Dalla Birra al Vino

    Il sapore rustico e non troppo invasivo del Frisciöi si presta ad abbinamenti semplici e genuini.

    • Vino: L’abbinamento classico e perfetto è con un vino rosso giovane e fresco del territorio, leggermente tannico, che pulisce la bocca dal grasso della frittura. L’ideale è un Rossese di Dolceacqua leggermente fresco o un Dolcetto delle valli vicine.
    • Birra: Una birra artigianale bionda o una lager con una buona carbonazione sono un’ottima alternativa, soprattutto se consumati come stuzzichino per l’aperitivo.
    • Cosa evitare: Vini troppo strutturati, barricati o importanti, che coprirebbero il sapore delicato della frittella.

    Il Frisciöi è più di una ricetta: è un gesto di accoglienza, un ricordo d’infanzia per molti liguri dell’entroterra e un assaggio autentico di una tradizione che resiste al passare del tempo. È la prova che la grandezza della cucina spesso risiede nelle cose più semplici.

    Hai mai assaggiato i Frisciöi?

  • Cosa vedere nei dintorni di Imperia

    Cosa vedere nei dintorni di Imperia

    Imperia è una città affascinante situata nella regione della Liguria, famosa per le sue spiagge mozzafiato, il suo delizioso cibo e il suo ricco patrimonio culturale. Tuttavia, c’è molto di più da scoprire nei dintorni di questa incantevole località. In questo articolo, esploreremo alcune delle attrazioni più interessanti che meritano una visita durante il vostro soggiorno a Imperia.

    Il primo luogo che vi consigliamo di visitare è il suggestivo borgo medievale di Cervo, situato a soli 10 chilometri da Imperia. Questo affascinante villaggio conserva ancora intatta la sua atmosfera medievale, con le sue strette stradine lastricate, le case in pietra e la maestosa chiesa barocca. Potrete passeggiare tra le sue vie pittoresche, visitare il castello e godervi la magnifica vista sul mare.

    Un’altra tappa imperdibile è il pittoresco borgo di Dolceacqua, situato a circa 20 chilometri da Imperia. Questo incantevole paese è famoso per il suo ponte medievale, il castello dei Doria e le sue stradine acciottolate. Potrete passeggiare tra i suoi vicoli, assaggiare i prodotti locali e ammirare le splendide viste sulla valle del Nervia.

    Se siete amanti della natura, vi consigliamo di visitare il Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, situato a pochi chilometri da Imperia. Questo parco offre una vasta gamma di attività all’aperto, tra cui escursioni, mountain bike e birdwatching. Potrete esplorare i suoi sentieri panoramici, ammirare la flora e la fauna locali e godervi la tranquillità della natura incontaminata.

    Per gli appassionati di storia, una visita al Museo Navale di Imperia è un must. Questo museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici, modelli di navi storiche e documenti storici che raccontano la storia marittima della regione. Potrete scoprire la ricca tradizione marittima di Imperia e ammirare le antiche imbarcazioni esposte.

    Infine, non potete lasciare la zona senza aver assaggiato la deliziosa cucina ligure. Imperia e i suoi dintorni sono famosi per piatti tradizionali come la focaccia, la pasta al pesto e il pesce fresco. Potrete gustare queste prelibatezze nei numerosi ristoranti e trattorie della zona, immersi in un’atmosfera autentica e accogliente.

    In conclusione, i dintorni di Imperia offrono una vasta gamma di attrazioni e attività che meritano una visita durante il vostro soggiorno in questa incantevole località. Che siate amanti della natura, della storia o della buona cucina, troverete sicuramente qualcosa di interessante da fare nei dintorni di Imperia. Buon viaggio!