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  • Olive Taggiasche: l’Oro Nero della Liguria tra Storia e Gusto

    Olive Taggiasche: l’Oro Nero della Liguria tra Storia e Gusto

    Le olive Taggiasche, piccole, saporite e dalla polpa morbida, sono uno dei prodotti più pregiati della Liguria. Coltivate da secoli nella provincia di Imperia, queste olive non sono solo un ingrediente fondamentale della cucina ligure, ma rappresentano una vera e propria eccellenza DOP (Denominazione di Origine Protetta). Scopriamo insieme la loro storia, come si preparano, dove assaggiarle e con cosa abbinarle.


    Origini e Storia delle Olive Taggiasche

    🍃 Dall’Antichità ai Giorni Nostri

    Le olive Taggiasche devono il loro nome al borgo ligure di Taggia, nella Valle Argentina, dove la loro coltivazione ha radici antichissime:

    • Epoca Romana: I primi olivi furono piantati dai Liguri e poi sviluppati dai Romani.
    • Medioevo: I monaci Benedettini del Monastero di San Colombano perfezionarono la coltivazione e la tecnica di conservazione.
    • XIX Secolo: L’oliva Taggiasca divenne famosa in tutta Europa per la sua qualità e fu esportata anche in Francia e Spagna.

    🌿 Perché sono Speciali?

    • Piccole e Carnose: Hanno un rapporto polpa/nocciolo favorevole.
    • Sapore Delicato: Meno amare rispetto ad altre varietà, con un retrogusto dolce e aromatico.
    • DOP dal 1997: Riconosciute come prodotto di altissima qualità legato al territorio.

    Come si Preparano? Metodi di Conservazione

    Le olive Taggiasche possono essere consumate in diversi modi:

    1. Olive in Salamoia (Metodo Tradizionale)

    • Lavorazione: Dopo la raccolta (novembre-dicembre), vengono immerse in acqua per 10-15 giorni per eliminare l’amaro.
    • Salamoia: Conservate in una soluzione di acqua e sale, spesso con aromi come aglio, alloro e peperoncino.
    • Tempo di maturazione: Pronte dopo 2-3 mesi, ma migliorano con il tempo.

    2. Olive Schiacciate (alla Ligure)

    • Preparazione: Schiacciate delicatamente con un martelletto e messe in salamoia con limone e spezie.
    • Ideali per: Antipasti veloci e insalate.

    3. Olio Extravergine di Oliva Taggiasca

    • Fruttato leggero: L’olio ottenuto da queste olive è dolce, con sentori erbacei e note di mandorla.

    Dove Assaggiare le Migliori Olive Taggiasche?

    📍 In Liguria

    • Taggia e Valle Argentina: Dove si trovano i frantoi storici.
    • Imperia: Capitale dell’olio ligure, con degustazioni in frantoi e oleifici.
    • Sagre dell’Oliva: Come la Festa dell’Ulivo a Badalucco (dicembre).

    🍽 Dove Gustarle a Tavola

    • Osterie tradizionali: Servite come antipasto con pane focaccia.
    • Ristoranti gourmet: In abbinamento a piatti di pesce o nei paté.

    Con Cosa Abbinarle?

    Le olive Taggiasche sono versatili e si sposano con:

    • 🍞 Pane e Focaccia: Per un antipasto semplice e genuino.
    • 🍝 Pasta e Pesto: Aggiunte alle trofie al pesto o alle trenette.
    • 🐟 Pesce: Ottime con acciughe sotto sale o branzino al cartoccio.
    • 🥗 Insalate: Nella classica Insalata Ligure con patate, fagiolini e tonno.
    • 🍷 Vini: Abbinamento perfetto con Vermentino o Pigato ligure.

    Quando Mangiarle?

    • Tutto l’anno: Grazie alla conservazione in salamoia.
    • Periodo migliore: Da dicembre in poi, dopo la raccolta e lavorazione.
    • Feste Natalizie: Spesso presenti nei taglieri di antipasti liguri.

    Curiosità


    ✔ L’olio di Taggiasca era considerato prezioso già nel Rinascimento e usato nelle corti europee.
    ✔ Esiste una variante “Olive alla Pignone”, farcite con pinoli tritati e spezie.


    Conclusione

    Le olive Taggiasche sono un simbolo della Liguria, un prodotto che racchiude secoli di storia, sapienza contadina e tradizione gastronomica. Che siano gustate da sole, in un piatto di pasta o come ingrediente per l’olio, regalano sempre un viaggio nel gusto autentico della Riviera.

    Hai mai assaggiato le olive Taggiasche? Qual è il tuo piatto preferito?

  • La Focaccia Genovese: un pezzo di Liguria nel piatto

    La Focaccia Genovese: un pezzo di Liguria nel piatto

    La focaccia genovese, o fügassa in dialetto, è molto più di un semplice pane: è un simbolo della Liguria, un prodotto unico e inimitabile, capace di evocare profumi e sapori autentici. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa delizia.

    Un po’ di storia

    Le origini della focaccia genovese si perdono nella notte dei tempi. Si pensa che sia nata come pane povero, preparato con pochi ingredienti e cotto direttamente sul focolare. Nel corso dei secoli, si è evoluta e raffinata, diventando un prodotto tipico della cucina ligure, apprezzato in tutto il mondo.

    La ricetta autentica

    Ingredienti:

    • Farina 00 e Manitoba
    • Acqua
    • Sale
    • Lievito di birra fresco
    • Olio extravergine d’oliva
    • Sale fino per la superficie

    Procedimento:

    1. Impasto: L’impasto della focaccia genovese è morbido e lavorabile, ottenuto con farina 00 e Manitoba, acqua, sale, lievito di birra fresco e olio extravergine d’oliva.
    2. Lievitazione: L’impasto viene fatto lievitare più volte per ottenere una pasta ariosa e soffice.
    3. Formatura: L’impasto viene steso in una teglia unta d’olio, creando dei caratteristici buchi con le dita.
    4. Condimento: La superficie della focaccia viene cosparsa di sale fino e un filo d’olio extravergine d’oliva.
    5. Cottura: La focaccia viene cotta in forno caldo fino a doratura.

    Come gustare la focaccia genovese

    La focaccia genovese è un alimento estremamente versatile e può essere gustata in molti modi:

    • Da sola: Appena sfornata, la focaccia è perfetta da gustare così com’è, magari accompagnata da un bicchiere di vino bianco fresco.
    • Con salumi e formaggi: La focaccia è ideale per accompagnare salumi come la coppa, il salame o il prosciutto crudo, e formaggi come il pecorino o la robiola.
    • Con verdure: La focaccia si sposa benissimo con le verdure, sia crude che cotte. Prova ad abbinarla a pomodorini, olive taggiasche, carciofi o rucola.
    • A colazione: In Liguria, la focaccia è spesso consumata a colazione, inzuppata nel latte o nel caffè.

    Quando mangiare la focaccia genovese

    Non esiste un momento preciso per gustare la focaccia genovese. Si può mangiare a colazione, a pranzo, a cena o come spuntino. L’importante è assaporarne il gusto unico e autentico.

    Abbinamenti perfetti

    La focaccia genovese si abbina perfettamente a:

    • Vini bianchi: Vermentino, Pigato, Sauvignon Blanc
    • Birre artigianali: Bionde o ambrate, non troppo luppolate
    • Olio extravergine d’oliva: Un buon olio extravergine d’oliva ligure esalta il sapore della focaccia.

    Curiosità

    • I buchi: I caratteristici buchi della focaccia genovese si formano durante la lievitazione e la cottura, grazie all’azione del lievito e del calore.
    • La salamoia: In alcune zone della Liguria, la focaccia viene condita con una salamoia a base di acqua, sale e olio.
    • La focaccia col formaggio: Una variante molto popolare della focaccia genovese è quella con il formaggio, solitamente grattugiato sulla superficie prima della cottura.

    La focaccia genovese è un’esperienza culinaria da non perdere. Provala a casa tua e lasciati conquistare dal suo sapore inconfondibile!